L’evoluzione del lavoro nel settore assicurativo europeo. Minacce ed opportunità

Come si legge nel sito di First Cisl Internazionale, nei giorni scorsi, in occasione della riunione del gruppo di lavoro del Comitato per il dialogo sociale nel settore assicurativo Issdc (Insurance sectoral social dialogue committee), le organizzazioni sindacali aderenti a Uni global union (per l’Italia First Cisl, Fisac Cgil e Uilca), in rappresentanza di 11 paesi (Belgio, Cipro, Danimarca, Finlandia, Ungheria, Irlanda, Italia, Malta, Norvegia, Spagna e Svezia), si sono confrontate con le rappresentanze datoriali aderenti a Insurance Europe, Amice e Bipar (per l’Italia Ania), in merito all’evoluzione del comparto assicurativo europeo e ai potenziali rischi connessi alle nuove forme ibride di lavoro.

Nello specifico, è stato presentato il progetto finlandese (finanziato dal Governo) #InsuranceWork2030 che, basandosi sulla complementarietà sinergica tra formazione permanente, diversità/inclusione e digitalizzazione/intelligenza artificiale, persegue una serie di sfidanti obiettivi per il settore.

L’incontro è proseguito con la disamina dell’assetto lavorativo venutosi a determinare nel contesto europeo post-pandemico, con particolare riguardo ai “nuovi” rischi che, responsabilmente, le parti sociali devono saper riconoscere ed affrontare.

Si inserisce in questo contesto l’analisi condotta da Eu-Osha, l’agenzia d’informazione dell’Unione europea in materia di sicurezza e salute sul lavoro, che pur mettendo in evidenza i rischi correlati al lavoro da remoto, fornisce una serie di suggerimenti volti a prevenirli.

Per maggiori dettagli si rimanda alla nota di sintesi, elaborata dal Coordinamento Internazionale di First Cisl – Dialogo sociale assicurativo.