La “Gang Bank” di Gianluigi Paragone al Congresso nazionale First Cisl

“La sovranità appartiene al popolo, ma se oggi si dovesse riscrivere la Costituzione la scriverebbero i poteri occulti della finanza” ha esordito Gianluigi Paragone alla presentazione del suo libro “Gang Bank” nel corso del primo congresso nazionale di First Cisl.  Incontro con Giulio Romani, moderato da Angelo Peretti, responsabile del piano di comunicazione di First Cisl.

“Il mio libro è polveroso, antimoderno, ma solido. Se la modernità nasconde lo sfruttamento dei lavoratori a vantaggio degli interessi di pochi non mi sta bene” – dichiara l’autore – in continuità con l’analisi di Romani che afferma come il cambiamento non significhi “fare con strumenti nuovi quello che si faceva prima”.

Il potere politico è ormai diventato un “potere residuale” perché il “vero potere” sta al di fuori, sta nei “poteri forti” del mondo della finanza; l’economia vincente è diventata l’economia di carta. Siamo passati dal lavoro ai lavoretti dove, in assenza di regole, la prevaricazione dei forti diventa la regola – concordano Romani e Paragone. Purtroppo, nell’opinione pubblica, manca ancora la consapevolezza della dimensione della questione, tanto che ”non scatta l’indignazione” sul fatto che solo lo 0,9% della popolazione carceraria sia riconducibile a reati finanziari.

Romani, in chiusura, sottolinea come il progresso debba essere gestito perché possa fare da traino per migliorare il “prodotto” e il “lavoro”, se il lavoratore è messo nelle condizioni di incidere sui processi decisionali e organizzativi dell’azienda diventa attore stesso del cambiamento senza subirlo. “L’unica arma che abbiamo per riequilibrare gli interessi è l’impegno sociale e civile”.