Nelle parole di Papa Francesco la spiegazione della crisi

“In questi ultimi decenni, fraintendendone il significato, in nome dell’efficienza, della libertà di mercato, della crescita economica, della massimizzazione del profitto, non solo si è  dato vita, nei paesi più poveri, ai più grandi fenomeni di sfruttamento dell’era moderna, ma si sono minati gli equilibri sociali e, conseguentemente, economici e politici anche del mondo occidentale. Gli effetti sono sotto gli occhi di tutti”. Con queste considerazioni Giulio Romani stigmatizza come “A causa della sfiducia popolare rispetto alle istituzioni ed alle loro capacità di fornire risposte utili, il disagio non si canalizza più, come accadeva nel dopoguerra verso l’impegno politico, ma fa scivolare il consenso verso i movimenti di protesta, comunque connotati. È una storia che si ripete, ma è proprio perché l’abbiamo già vista che sappiamo quanto possa essere pericolosa. Per spiegare questa storia non basta dare genericamente la colpa alla crisi, come da anni sentiamo fare. La crisi che stiamo attraversando non è dovuta a carenze di materie prime, né, nonostante nel Paese non siano mancati eventi naturali dolorosi, è dovuta a calamità, ma è invece tra tutte le crisi, la più perniciosa: una crisi di valori, una crisi di modelli, una crisi di ideali”.

Il segretario generale cita, in proposito, poche parole di Papa Francesco  che raccontano la verità in maniera elementare: “La crisi finanziaria che stiamo attraversando ci fa dimenticare la sua prima origine, situata in una profonda crisi antropologica. Nella negazione del primato dell’essere umano.”