#21 First Cisl nel contesto europeo e internazionale

La necessità del presidio della contrattazione collettiva nei gruppi transnazionali, finalizzata ad una diffusione omogenea delle tutele contrattuali ai dipendenti del settore, è la prima motivazione che ci porta a ritenere indispensabile l’incremento della nostra presenza anche in ambito internazionale, sia attraverso l’attività che svolgiamo in UNI GLOBAL Union sia attraverso il “Dialogo Sociale” in sede di Commissione Europea.

La solidità e, soprattutto, la sostenibilità del sistema finanziario necessitano di riforme profonde a cui FIRST CISL si deve candidare a dare il proprio contributo di idee, valori, innovazione.

Le continue e anche recenti turbolenze che hanno colpito le quotazioni degli istituti bancari sui mercati finanziari mondiali testimoniano la necessità di una ulteriore regolamentazione finalizzata a ridurre il rischio sistemico ancora rappresentato dal volume delle attività speculative, dalle dimensioni delle banche cosiddette Too Big To Fail, dal sistema bancario ombra (shadow banking), dalla mancata separazione o isolamento (ring fence) delle attività bancarie tradizionali rispetto a quelle di investment banking.

Le stesse regole di Basilea III, pur andando in una direzione condivisibile di maggiori requisiti patrimoniali a garanzia della solidità della singola istituzione finanziaria, hanno, di fatto, favorito le grandi banche rispetto a quelle di piccole e medie dimensioni con impatto negativo sulla capacità del settore di finanziare l’economia reale e sostenere, quindi, la ripresa economica.

FIRST CISL e UNI Finanza sono pertanto chiamate a rivendicare nuove regole che, da un lato, favoriscano la diversità e la specificità degli intermediari finanziari, con particolare riferimento alle banche locali, e, dall’altro lato, garantiscano l’applicazione di una regolamentazione omogenea a tutti gli intermediari finanziari operanti sui mercati, incluso il cosiddetto shadow banking.

Anche le regole relative al bail-in dovranno essere perfezionate almeno con riferimento alla trasparenza e disponibilità di strumenti di salvataggio di ultima istanza in caso di crisi di istituti bancari di grandi dimensioni o importanza sistemica e con riferimento alla tutela dei risparmiatori rispetto alla vendita di prodotti cosiddetti “bail-inable” e, quindi, particolarmente rischiosi.

FIRST CISL è pienamente inserita nel processo di produzione legislativa europea attraverso le attività di analisi, consultazione e lobby di UNI Europa Finanza e di Finance Watch (organizzazione indipendente non governativa con sede a Bruxelles che ha l’obiettivo di fare da contraltare alla potenza della lobby dell’industria finanziaria).

In questo senso, appare necessaria la piena funzionalità dell’ufficio di rappresentanza confederale CISL recentemente insediato a Bruxelles presso la Confederazione sindacale europea (Etuc/Ces), in un’ottica di relazioni e sinergie sindacali e istituzionali.

Le autorità europee di supervisione finanziaria (Eba, Esma, Eiopa) hanno assunto un ruolo centrale all’interno del processo legislativo europeo in termini di produzione di pareri vincolanti, linee guida e standard tecnici applicabili negli stati membri.

Obiettivo specifico dovrà, quindi, essere quello di dare continuità alla partecipazione di candidati FIRST CISL alle selezioni dei componenti degli stakeholder group costituiti presso ogni autorità di supervisione, con compiti consultivi.

La risoluzione del Parlamento Europeo del settembre 2013 va esplicitamente nella direzione di incentivare il dialogo sociale e la contrattazione transnazionale nelle multinazionali.

I comitati aziendali europei, titolari di diritti di informazione e consultazione previsti dalle direttive di riferimento, dovranno anche diventare sempre più strumento privilegiato di rappresentanza transnazionale e di confronto con le aziende attraverso il ruolo di controllo esercitato dalle strutture sindacali aziendali e nazionali coordinate da UNI Europa Finanza (Trade Union Alliance).

Le sedi negoziali europee dovranno, quindi, garantire la rappresentatività dei vari attori e salvaguardare l’autonomia dei livelli nazionali di interlocuzione.

Peraltro, da un lato l’assenza di un contesto giuridico per la contrattazione transnazionale e la validazione degli accordi collettivi transnazionali e, dall’altro lato il rapporto a volte tormentato, ma imprescindibile, tra i comitati aziendali europei e gli organismi sindacali rendono ancora più centrale l’importanza del dialogo sociale settoriale europeo, con il coinvolgimento delle federazioni europee di banche e assicurazioni e il rafforzamento delle organizzazioni sindacali aziendali, soprattutto nei paesi dell’Europa centro orientale, che sono oggi l’unico strumento per poter trasformare dichiarazioni di intenti transnazionali in norme contrattuali concretamente esigibili.

Lo sviluppo e la crescita sostenibile del settore finanziario passano necessariamente attraverso la valorizzazione delle alte professionalità e il riconoscimento della loro centralità nell’affrontare le sfide che il settore sta sperimentando: digitalizzazione e giusto equilibrio tra vita lavorativa e vita familiare, formazione professionale e certificazione delle competenze, whistle-blowing e responsabilità sociale dei manager.

Il sindacato internazionale, consapevole della valenza strategica e del ruolo centrale delle alte professionalità, valorizza e organizza la categoria in organismi specifici: UNI Global Union Professionals and Managers (settore dei servizi) ed Eurocadres.

FIRST CISL ha le competenze e le potenzialità per poter orientare concretamente le politiche e le priorità sia di UNI Professionals and Managers sia di Eurocadres.

In particolare, la presenza negli organismi di Eurocadres, attraverso il coordinamento confederale, è significativa per il contributo portato al dialogo sociale europeo, di cui Eurocadres è parte sociale riconosciuta da oltre vent’anni.

FIRST CISL ha una storia consolidata di cooperazione con i sindacati più rappresentativi sia dei paesi fondatori della Unione europea sia dei paesi nuovi entrati.

Le dinamiche economiche e finanziarie che coinvolgono il settore finanziario nazionale rendono strategica la valorizzazione dei rapporti con i sindacati dell’Europa medio orientale, destinataria di processi di outsourcing e componente significativa nei maggiori gruppi italiani bancari e assicurativi.

Analogamente, FIRST CISL potrà massimizzare il contributo tecnico e politico a UNIMED Finance, il network dei sindacati del settore finanza dell’area mediterranea, che in gran parte condividono contesti economici e finanziari con le stesse criticità.

La progettazione europea, finanziata dalla Commissione Europea, rappresenta una sintesi delle competenze espresse da FIRST CISL e APF e un significativo valore aggiunto apportato all’Organizzazione in termini di ricerca e formazione dei quadri sindacali.

Veniamo ora ad una sintesi prospettica dello scenario atteso per i lavoratori italiani del settore finanziario in chiave di evoluzione europea e internazionale.

La metà dei dipendenti italiani del settore bancario e assicurativo appartengono a gruppi controllati da società straniere o che hanno una parte significativa delle attività all’estero.

Questa percentuale è destinata a salire nei prossimi anni.

Gran parte delle decisioni strategiche assunte in queste aziende sono, quindi, approvate considerando l’impatto sulle attività estere, dove spesso l’estero è rappresentato dall’Italia.

I maggiori gruppi bancari e assicurativi operanti sul territorio italiano sono direttamente sotto la supervisione delle autorità di controllo europee (Bce, Eba), le altre dipendono direttamente dalle stesse autorità per quanto riguarda la struttura del capitale, le procedure di vendita dei prodotti finanziari, la composizione dei consigli di amministrazione (Esma, Eiopa, Esrb).

Se il futuro prossimo del settore finanziario italiano è, di fatto, nelle mani dei regolatori europei (CMU, Unione bancaria), la contrattazione è spesso nelle mani di manager stranieri o da questi pesantemente condizionabile.

FIRST CISL ha indubbiamente al proprio interno le competenze necessarie per incidere concretamente in tutti i contesti internazionale, obiettivo, questo, raggiungibile anche traducendo la consapevolezza strategica in priorità politiche e organizzative, che consentano la miglior valorizzazione delle risorse dedicate e delle responsabilità specifiche attribuite ai vari livelli competenti dell’Organizzazione, con un’attenzione particolare ai gruppi sede di potenziale contrattazione transnazionale.

La via da percorrere non è facile né sicura,
ma deve essere percorsa e lo sarà.
(Altiero Spinelli, Ernesto Rossi,
Eugenio Colorni, Ursula Hirschmann)