Alto Adige – Trentino – Veneto

Il Congresso macroregionale First Cisl dell’Alto Adige – Trentino – Veneto si è svolto a Vicenza il 28 aprile 2017. Di sgeuito la mozione finale approvata dai delegati.

I delegati del 1° Congresso First Cisl della Macroregione Alto Adige Trentino Veneto condividono gli spunti di riflessione portati dal Segretario uscente Giancarlo Pederzolli, accolgono i contributi emersi dal dibattito dei congressisti ed approvano la seguente mozione conclusiva.

La concentrazione della ricchezza, e gli interessi privati che insidiano le istituzioni di welfare nazionale (INPS, Sanità pubblica,…) già fanno intravedere un futuro dove l’accesso dei più poveri alle tutele sociali potrebbe essere sempre più una chimera.

Questo congresso ritiene che le Istituzioni dovranno riportare al centro della loro azione la persona e dovranno farlo nei fatti e non solo nelle parole.

Specificatamente i delegati richiamano l’Organizzazione a proseguire e accentuare l’azione sindacale sui seguenti punti:

IL MODELLO PARTECIPATIVO

Il Congresso conferma la validità del modello sindacale partecipativo e pertanto invita la Confederazione a riattivare tutti i canali politici e negoziali affinché si definisca un quadro normativo che consenta una organica e concreta partecipazione dei lavoratori alla gestione dell’impresa, sia attraverso la partecipazione agli organi di governo che agli organi di controllo.

Parimenti il Congresso esorta la First a proseguire sulla strada della progettazione ed attuazione della gestione condivisa degli NPL.

Sottrarre la gestione degli NPL alla speculazione finanziaria significa restituire alle banche e al lavoro bancario il ruolo di sostegno e affiancamento all’economia del territorio.

ACCORDO POLITICHE COMMERCIALI E ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO

Il Congresso sottolinea l’importanza dell’accordo nazionale firmato con Abi l’8 febbraio scorso in materia di politiche commerciali e organizzazione del lavoro.

Trattasi di una pietra miliare per la definizione dei diritti e dei doveri dei lavoratori.

Devono essere contrastate a tutti i livelli le persistenti pressioni commerciali, a cui è sottoposto il settore, carente negli organici e con eccessivi carichi di lavoro, con aggravio continuo di responsabilità, in particolare per le figure a contatto con il pubblico.

La stessa prospettiva di reti commerciali sempre più in via di destrutturazione, e i contratti di lavoro dove i confini fra lavoro dipendente e lavoro autonomo sono sempre meno netti, rappresentano la sfida del domani sindacale: sfida che questo congresso ritiene vada affrontata nell’interesse di tutti.

LA FUSIONE FRA FIBA E DIRCREDITO

Con questo Congresso si conclude il percorso di fusione fra le due organizzazioni. Per quanto riguarda la macroregione, il congresso evidenzia con piacere la conclusione estremamente positiva dell’integrazione di storie, culture e provenienze diverse, che si sono ritrovate a convergere senza conflitti e con grande disponibilità sinergica di tutto il gruppo dirigente macroregionale.

In questo biennio si è investito tanto sulla comunicazione e sull’integrazione fra le persone e le organizzazioni, per realizzare un sindacato settoriale capace di tutela nei posti di lavoro.

Il futuro mandato congressuale dovrà quindi continuare a lavorare in tal senso per preservare e valorizzare ulteriormente le sinergie fin qui realizzate.

LA SITUAZIONE DEL SETTORE

Gli anni trascorsi dallo scorso congresso sono stati caratterizzati da grandi cambiamenti delle condizioni di lavoro, dello stato di salute delle aziende del settore e delle prospettive occupazionali e non ultimi gli effetti di una pesantissima crisi economica da cui non si riesce ad uscire.

In mezzo ai grandi temi quali la rapacità della finanza, il costo del lavoro, la difficoltà a realizzare utili nei bilanci, l’incompetenza del management lobbistico, che trova sempre sponde politiche, e il qualunquismo dell’opinione pubblica, ci siamo anche noi. Noi e il nostro settore, l’area credito/assicurazioni/riscossione tributi, che ha subìto i colpi del cambiamento e ha finito per seppellire definitivamente le residue certezze a cui vorremmo poter restare attaccati.

In questo quadro, il Congresso denuncia i grandi rischi che sta correndo il nostro settore in questa fase di scollamento fra l’opinione pubblica e la banca. Bisogna ricostruire il rapporto di fiducia fra cittadinanza e aziende di credito, anche mediante una lotta per il diritto alla presenza degli stakeholder diversi dall’azionista negli organismi aziendali.

Per quanto riguarda la partecipazione dei piccoli azionisti, si guarda con favore a quei tentativi di coalizzare gli stessi in forme di rappresentanza stabili e capaci di costituirsi come parte nei processi di formazione di eventuali patti di sindacato.

FIRST SOCIAL LIFE

Nel corso degli anni l’impegno culturale, economico e sociale è diventato sempre più complesso e la disaffezione alla politica rappresenta un vero e proprio nemico da combattere, principalmente con gli strumenti dell’etica e della cultura, per sviluppare una capacità critica informata nell’opinione pubblica.

In tale contesto, l’attività di FIRST SOCIAL LIFE rappresenta un’importante voce “fuori dal coro”, che può assumersi anche un ruolo educativo nei confronti dei lavoratori del nostro settore. A tal fine sarebbe auspicabile che una parte delle attività di FIRST SOCIAL LIFE si potesse fare nei territori, coinvolgendo direttamente attivisti ed iscritti.

LE BANCHE DEL TERRITORIO

Il nostro territorio, e più in generale la macroregione, vive una condizione di grande complessità ed incertezza del credito locale. Vari fattori quali la crisi, il mercato sempre più competitivo, le normative di vigilanza, la riforma del credito cooperativo e popolare hanno portato, segnatamente per le BCC, a intraprendere percorsi di aggregazione, forse tardivi, ma crediamo motivati dalla ricerca della sopravvivenza dei fattori economici che producono lavoro e tutele sociali e non – vogliamo sperare – dalla volontà di galleggiamento dei soliti noti.

Per tutte le Banche del territorio, dopo la stagione della pulizia dei bilanci e dei comportamenti negativi del top management, deve iniziare la stagione della moralizzazione, della sana e prudente gestione e dell’equità distributiva.

Queste banche sono state colonne portanti dello sviluppo delle economie locali. Esse non possono essere trattate come un’industria che produce merci.

Va riaffermato il ruolo di agente di prossimità che contribuisce allo sviluppo delle economie del territorio, anche evitando di perseguire progetti industriali senza prospettiva e che scaricherebbero solo sui lavoratori eventuali ingiustificate razionalizzazioni.

L’auspicio è che la volontà di risanamento vinca su logiche meramente spartitorie di residui brandelli di potere.

EQUITALIA

Equitalia sta vivendo un momento davvero delicato, con la riforma voluta dal Governo e con gli imprevedibili effetti delle sentenze sulle cause “ex cardine” che potrebbero ridisegnare ampiamente il settore. Il Congresso auspica che il fondo pensione esattoriali possa giungere in tempi brevi ad una riforma che ne restituisca quella funzione previdenziale che ad oggi è del tutto smarrita e che si giunga in tempi brevi al rinnovo del Contratto Nazionale con il mantenimento dell’Area Contrattuale attuale.

LE PROPOSTE alla FIRST NAZIONALE:

  1. elaborare ed indicare un modello di partecipazione per ricostruire la fiducia nelle banche
  2. sviluppare e implementare le attività di FIRST SOCIAL LIFE per renderle più vicine ai lavoratori, al territorio e alle realtà locali

LE PROPOSTE alla CISL NAZIONALE e REGIONALE:

  1. riprendere la proposta di legge di iniziativa popolare di riforma fiscale presentata dalla Cisl nel 2015
  2. riaprire il dibattito sulla solidarietà espansiva e la ripartizione del lavoro
  3. creare una onlus per rilanciare l’immagine del sindacato, che opera in campi di interesse sociale quali ad esempio la lotta alla corruzione, per cancellare la percezione essenzialmente politicizzata del sindacato.

LE IDEE PER IL LAVORO NEL QUADRIENNIO VENTURO:

  1. organizzare il lavoro per progetti in un’ottica di maggiore trasparenza e chiarezza
  2. riempire di contenuti il concetto di macroregione
  3. continuare a lavorare per una futura FIRST fatta di giovani sindacalisti, sulla scia di progetti già avviati a livello nazionale, quali il progetto “generazione 4.0”.
  4. progettare l’offerta formativa a tutti i propri quadri sindacali, con particolare attenzione ai colleghi che operano nelle BCC.
  5. implementare gli esopoint come da proposta FIRST nazionale, in modo da poter continuare a rappresentare tutto il settore, offrendo un ventaglio di servizi che ci distingua dalle altre organizzazioni sindacali.
  6. ricercare all’interno del territorio di stabilire continuità di contatto con le controparti socio economiche di riferimento dalle associazioni di categoria ai soggetti finanziari e agli organi amministrativi per determinare insieme un percorso che possa rinnovare nello specifico un dialogo costruttivo volto all’analisi di soluzioni percorribili per dare voce alle esigenze dei lavoratori e delle imprese in un momento di grandi difficoltà.