Come cambia il dirigente bancario

Maggiore competenza e attitudine all’innovazione, gli ingredienti per una nuova capacità propositiva

Sotto gli effetti di una crisi durata complessivamente circa otto anni, ma ancor di più dietro la spinta della digitalizzazione e della rapida evoluzione tecnologica le banche italiane, in linea con quanto sta avvenendo altrove, stanno attraversando un imponente fase di cambiamento.

In particolare, la concentrazione degli istituti passati dai 788 di fine 2009 ai 538 della fine dell’anno scorso si sposa alla drastica riduzione degli sportelli che si è attestata sulla fine 2017 a 27.358 (-5.7% rispetto a fine 2016) e che ha rilevato anche una tendenza progressiva della perdita di diverse decine di migliaia di posti di lavoro. Una tendenza che nel solo biennio 2016-2017 ha visto la riduzione di circa 13.500 posizioni, riconducibili all’intero universo bancario.

Dal canto suo, il sindacato sta riuscendo ad accompagnare tale processo evitando le dolorose dinamiche afferenti ad altri settori industriali. Gli strumenti sono noti a tutti e si stima a fronte degli accordi sottoscritti in questi anni che altri 25 mila lavoratori nei prossimi 4 anni lasceranno con meccanismi volontari le relative aziende bancarie. Un processo significativo dunque che ha colpito tutte le fasce professionali (addetti, quadri e dirigenti).

In particolare la categoria dei dirigenti ha dovuto registrare un calo più che proporzionale rispetto agli altri dipendenti (- 9,3 % nel triennio 2013 -2106 a fronte di un -4,8% di addetti e quadri nelle prime 15 banche). In uno scenario simile il sindacato, sia se visto quale corpo intermedio della società e sia se considerato come soggetto rappresentante di interessi legittimi, dovrà necessariamente passare da un ruolo sempre meno conflittuale e di contrasto ad una agenda fatta e pensata altrove ad un atteggiamento sempre più propositivo e partecipativo.

E questo rispetto a tutti gli stakeholder e all’intero ambiente socio-economico di riferimento. Competenza, innovazione, capacità di ascolto e di relazione con il proprio mondo “e con il mondo” sembrano essere le parole chiave del prossimo futuro.In tal senso, il tema della revisione-evoluzione dei business bancari diventa dal lato della rappresentanza un fattore critico di analisi che ha nella ricerca di una costruttiva sostenibilità il suo minimo comun denominatore. In questo contesto si colloca la recente iniziativa del Network Dirigenti First Cisl che ha recentemente sottoscritto con il Dipartimento di Management della Sapienza di Roma un accordo per analizzare come sta cambiando il ruolo del dirigente nel settore bancario italiano in seguito all’evoluzione strategica, tecnologica ed organizzativa dell’attività bancaria e finanziaria.

Il progetto “come sta cambiando il dirigente bancario” apre quindi a un più ampio percorso di analisi sull’evoluzione dei modelli di business delle banche; dove l’elemento di innovazione e discontinuità sta nell’approfondire se e come sta cambiando il ruolo del dirigente nell’ambito del suddetto scenario. Ne consegue, per il sindacato, l’ottenimento di un patrimonio informativo atto a capire come migliorare ulteriormente l’assistenza e la gamma di servizi dedicati ai dirigenti e come meglio approcciarsi al futuro, a cominciare del rinnovo del CCNL Dirigenti Abi, che scadrà alla fine di quest’anno.