Arena, First Cisl è il sindacato di tutti per soluzioni condivise

Incalzato dalle domande di alcuni congressisti Maurizio Arena, segretario generale aggiunto di First Cisl, è stato protagonista del Focus “Il sindacato che rappresenta tutti” nel corso del primo congresso nazionale del sindacato.

Arena ha ripercorso la storia della fusione di Fiba Cisl e Dircredito: “Racconterò una storia proiettata al futuro perché questo è First Cisl; un sindacato di oggi che guarda al futuro. Tutto è nato dalla campagna di Giulio Romani sulla limitazione dei compensi ai top manager. Capii che erano gli stessi interessi di noi di Dircredito, i top manager non erano tra quelli che eravamo interessati a rappresentare. Iniziammo a parlarne e decidemmo di proporre ai nostri associati un nuovo sindacato in grado di rappresentare tutti i bancari. Lo stato attuale del settore, infatti, rende utile e necessaria una rappresentanza di questo tipo; rappresentare tutti e mantenere una dialettica costruttiva con la controparte perché solo se tutte le componenti della categoria si mettono insieme si può trovare la sintesi per uscire dalla difficile situazione attuale”.

Come fu accolta la proposta? “Registrammo subito una forte sensibilità da parte dei nostri iscritti e dei nostri dirigenti. Il mondo delle relazioni è cambiato e noi abbiamo il dovere di far capire che le differenze aiutano nel raggiungimento dell’interesse generale. A febbraio è stato firmato l’accordo per le politiche commerciali che First Cisl, per il fatto che rappresenta tutti, ha accolto con grande entusiasmo. Quelli che non ‘stanno sulla barca’ sono quelli che vogliono essere rappresentati con questa visione”.

“Il valore aggiunto di First Cisl è quello di rappresentare tutti e di farlo nella sfera confederale con una volontà partecipativa alla base della filosofia di Cisl. Nei prossimi quattro anni porteremo avanti le nostre prerogative. Devo sottolineare che, dopo la relazione di Giulio Romani, i rappresentanti delle aziende ci hanno testimoniato di essere interlocutori autorevoli perché proponiamo soluzioni idonee allo stato attuale”.

La concreta realizzazione dell’articolo 46 della Costituzione Italiana ci aiuterà risolvere i problemi dell’economia? “Da qualche anno sono stati introdotti dei processi produttivi realizzati degli stessi team coinvolti; è accaduto con successo alla Fca di Pomigliano d’Arco, per esempio. La strada non può essere diversa. Avere la possibilità di poter contare sull’intera filiera produttiva garantisce la possibilità di mettere in campo soluzioni idonee”.

“Dopo aver pensato a ‘Ricostruire il Lavoro’, così come stiamo testimoniando con questo congresso, avremo una secondo necessità, ‘ricostruire il lavoro di qualità’. Dovremo individuare delle soluzioni che diano spazio alle fasce più deboli laddove c’è volontà e merito. Sarò nostro compito trovare i meccanismi per assicurare loro la crescita, anche economica. Oggi c’è una maggiore sensibilità verso un sindacato che possa far sentire tutti ‘sulla stessa barca’ perché più che i tratti distintivi è utile che si percepisca maggiore sensibilità verso le esigenze comuni”.