Romani, digitalizzazione e innovazione tecnologica nei nuovi contratti

“Mi auguro che il prossimo contratto collettivo potrà essere finalmente l’occasione per ridiscutere di una banca che non può limitarsi a riprogettare se stessa solamente sul versante dei costi”, afferma Giulio Romani al primo congresso nazionale di First Cisl.

“Nell’ultimo rinnovo – prosegue il segretario generale di First Cisl – qualcuno ha preferito fare esibizioni muscolari a suon di disdette e disapplicazioni, imbucando, suo malgrado, la trattativa verso un risultato di mera manutenzione di quanto già esistente. Un’occasione non colta”

“Anche il tema della digitalizzazione dovrà essere in quella sede affrontato, mi auguro, ancora una volta, non con lo spirito di chi immagina di poter lucrare da una ulteriore riduzione degli organici, ma con lo slancio creativo di chi intende utilizzare l’innovazione di processo per fare nuove e fruttuose semine”.

“Tutti dobbiamo essere capaci – continua Romani – di comprendere che il digitale scardina alcuni principi delle nostre regole, distribuendo il lavoro al di fuori degli spazi e dei tempi a cui siamo convenzionalmente abituati e, dunque, il lavoro nell’epoca del digitale sarà diverso e con esso la sua regolazione”

Romani allarga poi il suo intervento al progresso tecnologico: “Ma altrettanto dobbiamo condividere lo sforzo di far sì che il progresso tecnologico sia al servizio della persona e non viceversa. Le innovazioni nei tempi sono state sempre principio di evoluzione sociale, culturale, economica: sarebbe triste essere ricordati dalla storia come coloro che dall’innovazione hanno tratto regressione e miseria!”