La scenografia inusuale di Romani, “non è tempo di gerarchie e primati”

“Non è questo il tempo delle gerarchie. Non è questo il tempo dei primati. Non è questo il tempo per mostrare le stellette!”: sono state queste le parole usate da Giulio Romani per spiegare la scenografia allestita al Teatro Eliseo, priva del tradizionale tavolo della segreteria uscente. I segretari nazionali sono seduti insieme a tutti gli altri congressisti perché: “Questo è il momento di ascoltare e di ascoltarci”.

Romani indica un altro scenario utile “a riprogettare insieme un nuovo modello di convivenza civile e sociale”. Il primo congresso nazionale di First Cisl si pone, infatti, l’obiettivo di invitare alla riflessione sul significato della rappresentanza, i nuovi modelli di impresa e sviluppo. Cambia il modo di lavorare e di generare lavoro ed è giunto il momento di domandarsi perché si produce e con quali valori prodotti dall’impresa. Un momento di rigenerare dialogo e fiducia per costruire opportunità e gestire nuove responsabilità.

Romani chiama in campo Adriano Olivetti che disse “Il lavoro dovrebbe essere una grande gioia ed è ancora per molti tormento, tormento di non averlo, tormento di fare un lavoro che non serva, non giovi a un nobile scopo.”

Pensieri sempre attuali visto il tasso di disoccupazione e il tormento di dover eseguire il proprio lavoro con la percezione di non giovare “ad un nobile scopo” e, poi, con il dolore di aver compromesso la propria reputazione, la propria onorabilità e, spesso, perfino il proprio stato di salute.sione sul significato della rappresentanza, i nuovi modelli di impresa e sviluppo. Cambia il modo di lavorare e di generare lavoro ed è giunto il momento di domandarsi perché si produce e con quali valori prodotti dall’impresa. Un momento di rigenerare dialogo e fiducia per costruire opportunità e gestire nuove responsabilità.