La Prealpina, studio First Cisl, emorragia sportelli anche a Varese e provincia

Lo studio First Cisl sul ridimensionamento della rete bancaria italiana ha provocato una serie di cerchi concentrici che hanno investito tutti i territori. La nuova segnalazione del disagio da fruizione dei servizi bancari, ridotti in 7 anni di costante soppressione degli sportelli, arriva dalla Lombardia. “Varese e le fuga delle banche” titola “La Prealpina”. L’autore dell’articolo, Nicola Antonello, si pone un quesito al quale risponde: “Varese città e provincia delle banche? Non più. O, almeno, non più come alla fine del secolo scorso. Mentre una volta non c’era paese o strada senza che spuntasse l’insegna di un istituto di credito, in pochi anni il panorama è cambiato radicalmente. Lo dicono alcuni numeri forniti dall’ufficio studi di First Cisl, diretto da Riccardo Colombani e incrociati coi dati sugli sportelli presenti. Nel Varesotto, per esempio, i 445 punti bancari presenti danno un numero di 7,2 sportelli ogni mille imprese, inferiore anche al dato complessivo italiano di 7,4 e nettamente meno rispetto all’8,7 della media della zona euro. In questa graduatoria l’Italia viene infilzata pure da Cipro, dove ci sono 9,5 filiali ogni mille imprese”.

I dati pubblicati da First Cisl dicono che “383 Comuni sono rimasti totalmente privi di banche. Inoltre il personale di rete è sceso nel periodo di oltre 26mila unità”. A “La Prealpina” il segretario nazionale di First Cisl Giulio Romani dice: “I top manager giustificano l’abbandono del territorio con l’avanzata del digitale, ma è un pretesto, perché il ritmo delle chiusure dalla fine del 2010 è stata del 18,7% contro un calo di accessi alle agenzie solo del 7,5%. Insomma, mirano a tagliare i costi”.

“I comuni serviti da almeno una filiale bancaria – prosegue il quotidiano lombardo – erano 5.906 a fine 2010 e sono scesi a 5.523 alla fine dello scorso anno. Un quarto delle filiali perse negli ultimi sette anni è stato chiuso nel solo 2017: a fine 2010 c’erano 33.663 agenzie bancarie, a fine 2017 erano scese a 27.374”.

“Il dato degli sportelli del Varesotto – fa notare Nicola Antonello – migliora, invece, se viene paragonato agli abitanti: qui ci sono 4,9 sportelli ogni 10.000 abitanti, contro i 4,5 dell’Italia e i 4,2 dell’area euro. Anche qui però bisogna spiegare meglio i dati: perché l’Italia è un Paese dove la popolazione è per lo più sparsa in centri medio-piccoli a differenza di quanto avviene in molti altri Paesi d’Europa e, quindi, la presenza di uno sportello bancario dovrebbe essere fisiologico oltre a essere fondamentale, soprattutto per gli anziani. Di certo, anche nel Varesotto vi è un’emorragia di sportelli: alle centinaia di chiusure dell’ultimo decennio, se ne aggiungeranno presto qualche altra decina, da Ubi banca e Banco Bpm”.