Il Novese, studio First Cisl, Uncem, senza banche a rischiare sono gli anziani

Le banche si ritirano dai territori. Chiudono gli sportelli e scompaiono anni di rapporti sociali ed economici. E’ anche questo lo studio di First Cisl sulla bancarizzazione in Italia che ha analizzato i dati degli ultimi sette anni. A riprenderlo il settimanale “Il Novese” che sofferma la sua attenzione su quanto sta succedendo nei comuni montani italiani. “Nel nostro paese – scrive il periodico piemontese – si contano infatti ben 383 comuni totalmente privi di banche. Le chiusure degli sportelli sono state indicate da Uncem come emergenze per la riduzione dei diritti di cittadinanza sui territori. A restare sguarnite sono le aree marginali, abitate da una popolazione più anziana, che si trova costretta a mantenere in casa maggiore disponibilità di contante e questo rischia di aprire la strada alla microcriminalità: il problema sociale è evidentemente sottovalutato”.

Le osservazioni di First Cisl vengono approvate dall’Uncem, Unione nazionale comuni e comunità “I sindaci dei Comuni delle Alpi e dell’Appennino – prosegue Il Novese – lo segnalano ormai da cinque anni. “La spoliazione di servizi e opportunità, in questo caso le banche, rappresenta per il territorio montano un aumento della marginalizzazione e dello spopolamento – afferma il presidente nazionale Uncem, Marco Bussone – emergenze che i sindaci sono impegnati a contrastare con investimenti e sinergie. Ma a tante delle proposte fatte dagli amministratori locali ai vertici delle banche, non vi è stata risposta positiva. Così, nonostante i tanti risparmi raccolti sui territori, gli uffici bancari sono stati chiusi”.

Uncem denuncia che, per gli abitanti anziani, privati dei più elementari servizi bancari, l’online e l’home banking non sono una soluzione anche perché nelle aree montane si registrano problemi di connessione di rete. Marco Bussone, facendosi portavoce dei tanti disagi, incontrati dalla popolazione residente nei comuni montani, ha preso carta e penna per scrivere una lettera ad Abi, Banca d’Italia e Consob. “Chiediamo ai tre soggetti – riporta il settimanale – di strutturare con il sistema degli Enti locali, attraverso la nostra associazione (Uncem ndr), un nuovo patto per garantire servizi bancari di prossimità anche in aree a bassa densità di popolazione. Ricordiamo anche a chi forse non conosce bene i territori montani italiani che si tratta di zone ad alta vocazione turistica, estiva e invernale, dove la popolazione equivalente aumenta e i servizi bancari, come quelli postali, sono importanti per evitare spopolamento e abbandono”.