Assemblea Abi, nuovo contratto bancari deve rilanciare economia e occupazione

L’assemblea annuale dell’Abi ha rappresentato un’occasione per verificare i percorsi che porteranno al rinnovo del contratto dei bancari. Ad occuparsi dell’argomento che riguarda una vasta platea di lavoratori è il quotidiano “Conquiste del lavoro” per il quale Giampiero Guadagni ha firmato un articolo del titolo: “Patuelli (Abi) rilancia la stagione negoziale”.

“Il nuovo contratto nazionale di lavoro del comparto bancario – scrive il quotidiano romano, riportando uno stralcio della relazione annuale del presidente dell’Abi Patuelli – dovrà incoraggiare efficienza ed economicità per favorire la ripresa dello sviluppo e dell’occupazione, cogliendo ogni aspetto innovativo, guardando innanzi con lungimiranza. Dieci anni di crisi hanno prodotto anche disagio sociale, minori speranze e fiducia. Bisogna indirizzare ogni energia alla ricostruzione morale ed economica, per lo sviluppo, la prosperità e la sicurezza sociale. Il peso maggiore della crisi l’hanno sostenuto le banche, compresse dalla crisi, da tassi infimi e da norme in continuo mutamento, talvolta anche da eccessi di burocratizzazione che non servono all”Europa”.
“Conquiste del lavoro evidenzia che per riportare fiducia nelle banche e sostenere il sistema nella sua crescita, serve voltare pagina – come afferma Patuelli – e per riuscirci definitivamente, occorre sia fatta definitiva luce sulle responsabilità nelle crisi bancarie: le banche sane sono moralmente parte civile, avendo subito i danni dalle crisi bancarie altrui”.

“Cisl e First – fa notare Guadagni nel suo articolo – apprezzano l’approccio dichiaratamente costruttivo con cui il presidente Antonio Patuelli ha voluto rilanciare la prossima stagione negoziale, non solo riconoscendo il valore del lavoro sin qui svolto con i sindacati, ma aprendo ad una ricostruzione del quadro normativo complessivo, all’interno di un futuro scenario economico e settoriale che riteniamo dovrà essere oggetto di analisi condivisa”.

“Il segretario generale di First Cisl Romani ed il segretario confederale della Cisl Cuccello – riporta Conquiste del lavoro – condividono anche l’impostazione europeista che, non solo guarda all’Unione con l’idea di proseguirne la funzione di stabilità economica e di pace, ma aggiunge la proposta di una riduzione della frammentazione regolamentare indotta dalle diverse legislazioni nazionali: occorre però prestare attenzione a che questa linea, condivisibile nei principi, non si trasformi in un ulteriore indebolimento per il sistema bancario italiano, per il quale la necessità di elasticità normativa, come ricordato dallo stesso Patuelli, è connessa alla diversa struttura dell’econo mia, delle imprese e del debito pubblico. È inoltre importante che qualunque sintesi normativa europea non confligga con le fondamentali prescrizioni costituzionali nazionali”.

Per Romani e Cuccello sono invece aspetti “contraddittori i pur apprezzabili richiami all’etica ed alle responsabilità morali del sistema bancario, non sempre adeguatamente presidiate in passato, e la discutibile interpretazione dell’articolo 41 della nostra Costituzione, quando il presidente Patuelli si sofferma a parlare di funzione sociale del profitto, anziché dell’impresa, rovesciando, di fatto l’ordine di priorità sancito dai costituenti. Non c’è dubbio infatti che l’unica funzione sociale realmente realizzabile attraverso il profitto sia quella di compiere, attraverso di esso, una redistribuzione delle ricchezze che gli attuali assetti proprietari del sistema, nonché le politiche di remunerazione praticate, tendono a escludere”.