Assemblea Abi, First Cisl e Cisl, Europa casa comune ma attenti alle banche

Il Diario del Lavoro, quotidiano on line del lavoro e delle relazioni industriali, torna sull’assemblea annuale dell’Abi riprendendo le considerazioni del segretario Generale First Cisl Giulio Romani e del segretario confederale di Cisl, Andrea Cuccello pubblicando un articolo dal titolo “Abi, Cisl e First: condivisibile l’impostazione europeista, ma attenzione a non indebolire sistema bancario italiano”.

“Esprimiamo apprezzamento per l’approccio dichiaratamente costruttivo con cui il presidente Antonio Patuelli ha voluto rilanciare la prossima stagione negoziale, non solo riconoscendo il valore del lavoro sin qui svolto con i sindacati, ma aprendo ad una ricostruzione del quadro normativo complessivo, all’interno di un futuro scenario economico e settoriale che riteniamo dovrà essere oggetto di analisi condivisa”. Lo dichiarano – scrive Il Diario del Lavoro – il segretario generale di First Cisl, Giulio Romani, ed il segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello, a commento dei lavori dell’Assemblea dell’Abi”.

“È da condividere – proseguono Romani e Cuccello – anche l’impostazione europeista che, non solo guarda all’Unione con l’idea di proseguirne la funzione di stabilità economica e di pace, ma aggiunge la proposta di una riduzione della frammentazione regolamentare indotta dalle diverse legislazioni nazionali: occorre però prestare attenzione a che questa linea, condivisibile nei principi, non si trasformi in un ulteriore indebolimento per il sistema bancario italiano, per il quale la necessità di elasticità normativa, come ricordato dallo stesso Patuelli, è connessa alla diversa struttura dell’economia, delle imprese e del debito pubblico. È inoltre importante che qualunque sintesi normativa europea non confligga con le fondamentali prescrizioni costituzionali nazionali”.

“Contraddittori invece – concludono Romani e Cuccello – i pur apprezzabili richiami all’etica ed alle responsabilità morali del sistema bancario, non sempre adeguatamente presidiate in passato, e la discutibile interpretazione dell’articolo 41 della nostra Costituzione, quando il presidente Patuelli si sofferma a parlare di funzione sociale del profitto, anziché dell’impresa, rovesciando, di fatto l’ordine di priorità sancito dai costituenti. Non c’è dubbio infatti che l’unica funzione sociale realmente realizzabile attraverso il profitto sia quella di compiere, attraverso di esso, una redistribuzione delle ricchezze che gli attuali assetti proprietari del sistema, nonché le politiche di remunerazione praticate, tendono a escludere”.