Corsera, studio First Cisl su riorganizzazione banche, tagli in Brianza

Il Corriere della Sera torna nella sua edizione milanese sulla ricerca relativa alle riorganizzazioni bancarie, elaborata dall’ufficio studi di First Cisl, diretto da Riccardo Colombani, per constatare come la crisi degli sportelli ed il taglio dei lavoratori abbia toccato la Brianza, zona tradizionalmente dinamica dal punto di vista occupazionale. In proposito, Riccardo Rosa, firma un ampio servizio dal titolo “Brianza, banche in fuga. Chiusi sessanta sportelli. Posti di lavoro a rischio”.

“Fino a poco tempo fa – scrive la versione milanese del Corriere – i grandi gruppi bancari facevano a gara nell’aprire nuovi sportelli in Brianza, punto di forza dell’Italia produttiva. Ora, invece, si sta verificando il fenomeno opposto, una fuga sempre più massiccia che sta a sua volta minando alla base un altro mito, quello del posto in banca come sicuro, a prova di esubero. Insomma, anche in Brianza la crisi economica ha fatto sentire i suoi effetti e nonostante qualche timido segnale positivo, il calo occupazionale non accenna ad arrestarsi”.

“Lo ha sottolineato – prosegue il quotidiano lombardo – un’analisi dell’ufficio studi della First Cisl, ovvero il sindacato dei lavoratori delle banche, delle assicurazioni e della finanza, nato nel maggio 2015 dall’unione di Fiba Cisl e DirCredito. I numeri dicono che negli ultimi otto anni a livello nazionale il settore ha perso 44 mila posti: alla fine del 2009 gli occupati erano oltre 330mila, mentre nel 2017 non superavano quota 286mila.

Il corriere da spazio al Segretario generale di First Cisl, Giulio Romani il quale fa notare che “al Nord abbiamo perso un addetto su 10, al Sud quasi uno su 2”. La Brianza non fa eccezione. “La diffusione progressiva dei conti correnti on line – scrive Riccardo Rosa – e le frequenti fusioni tra gruppi bancari hanno prodotto diversi effetti. Tra le conseguenze, c’è la riduzione degli sportelli: nel 2008 in Brianza ce n’erano circa 500, ora sono 439. Nelle province di Monza e Lecco, a fine 2017, gli addetti erano, rispettivamente, 3700 e 1400. Ma nella sola Brianza negli ultimi otto anni sono svaniti circa 500 posti, ai quali – spiegano dal sindacato – nei prossimi mesi dovrebbero aggiungersene altrettanti fra le province di Monza e Lecco per effetto dei piani di uscita già definiti con alcuni istituti bancari”.

Di scenario critico parla la neo segretaria provinciale di First Cisl Monza Brianza, Tiziana La Scala: “In un contesto particolarmente complesso come quello attuale non posso negare la preoccupazione per un incarico di così grande responsabilità com’è quello di sovrintendere un territorio che conta 150o iscritti. Il sistema del credito è in continua evoluzione, ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali sono diventate una prassi giornaliera. Anche le province di Monza e Lecco hanno pagato e pagheranno lo scotto di questo tipo di operazioni, che hanno il solo scopo di ridurre i costi, soprattutto quelli relativi al personale. Piani di esodo e fuoriuscite dal mondo del lavoro già definiti, oltre alla probabile chiusura di filiali, produrranno un ulteriore calo occupazionale anche nel nostro territorio. Un quadro nell’insieme fatto di luci e ombre, sia a livello nazionale, sia territoriale, che proprio per questo richiede un grande impegno e un lavoro di squadra di tutta la segreteria”.