AdessoBanca! a Siracusa, il territorio riparte se in banca torna la fiducia

Banca, territorio e sviluppo a sostegno del lavoro. Su questi temi Cisl e First Cisl di Siracusa e Ragusa hanno riunito a Palazzo Vermexio, a Siracusa, qualificati rappresentanti del mondo delle istituzioni, della politica, delle banche, del sindacato. Nel corso dell’incontro è stato presentato il manifesto per la tutela del risparmio e del lavoro AdessoBanca! A fare gli onori di casa la segretaria provinciale di First Cisl Siracusa-Ragusa, Rita Mizzi che ha rilanciato il tema della mancanza di centri decisionali del credito in Sicilia dopo che la ragione ha perso tutte le sue banche. “Ogni economia locale ha necessità di istituzioni finanziarie che conoscano la storia e i bisogni delle proprie terre. Il sistema va ripensato in questa ottica per fare in modo che il risparmio resti nelle zone dov’è stato prodotto e sia il trampolino per lo sviluppo delle aziende che vi operano”.

La tavola rotonda è stata moderata dal giornalista Gianfranco D’Anna che, evidenziando la grande quota di risparmio privato ancora presente in Italia, ha introdotto Pierluigi Monceri, direttore d’Intesa Sanpaolo di Lazio, Sicilia, Sardegna. “Noi ci siamo stati ed oggi, con la recente incorporazione nel gruppo Intesa Sanpaolo di Banca Nuova, vogliamo esserci ancora di più. La nostra presenza in regione è cresciuta. Siamo la seconda banca con una quota del 13% del mercato, 18 miliardi di prodotto bancario e 2000 dipendenti. La Sicilia sta dando segni di vitalità. Il dato delle start up è crescente ed è fra i più alti in Italia”.

Il senatore del movimento 5 Stelle, Steni Di Piazza, da operatore del settore bancario, ha parlato del modello di banca attuale che ha puntato molto sulla finanza perdendo di vista il sostegno alle imprese. “Il mio impegno da neo senatore – ha detto Di Piazza – è di far tornare le banche ad essere reali punti di riferimento delle comunità. I terribili anni di crisi che ci lasciamo alle spalle ci dicono che è indifferibile dividere le banche in due categorie distinguendole tra istituti a vocazione finanziaria e a gestione del credito e dei risparmi. Per questo voglio rilanciare la proposta Barnier, presentata in Commissione europea nel gennaio del 2014 che prevedeva la riforma europea della struttura bancaria”.

Fra i relatori anche il presidente Unifidi Imprese Sicilia.  “Ho letto i 6 punti del manifesto AdessoBanca! e non posso che essere d’accordo. Sono enunciati pienamente condivisibili. Io rappresento la piccola e media impresa e posso testimoniare come gli ultimi 5 anni il mio settore abbia avuto erogati 112 miliardi di euro in meno di finanziamento. Sono soldi mancati agli investimenti perché magari gli istituti non approfondendo i progetti non ci hanno voluto credere. Solo con una banca locale abbiamo varato un’iniziativa condivisa di sostegno alle imprese che ha stimolato anche i dipendenti di quell’istituto che non citerò”.

In rappresentanza del Comune di Siracusa è intervenuto l’assessore ai servizi sociali Giovanni Sallicano. “Io mi confronto quotidianamente con i bisogni della gente e posso dire che la povertà è una realtà esistente a Siracusa e che fa male. Come comune facciamo il massimo e dopo anni siamo riusciti a bandire un concorso per 21 posti di assistenti sociali, educatori, mediatori”.

Il segretario della Ust Cisl di Siracusa – Ragusa Paolo Sanzaro è stato franco nel dire: “Non nascondiamocelo, 10 anni di crisi hanno messo in difficoltà il nostro territorio. Mi auguro che presto si possa costituire il nuovo Governo seguendo le indicazioni del presidente Mattarella. Quello che oggi è emerso è il solito divario esistente tra nord e sud. Un paese ha futuro se le economie dei vari comprensori sono integrate. A sostenere i progetti devono essere però le banche puntando anche allo scopo sociale che le stesse hanno. Con AdessoBanca! noi proponiamo una piattaforma in 6 punti per fare in modo che torni la fiducia nei confronti delle banche”.

L’intervento di chiusura è stato del segretario generale di First Cisl Giulio Romani che ha fornito alcuni dati bancari sulla Sicilia. “Dal 2011 al 2017 i prestiti hanno registrato una flessione del 14%. Siracusa con il 12% e Ragusa con il 7% hanno avuto un impatto minore. Per quel che riguarda gli sportelli bancari negli ultimi 5 anni i comuni non bancarizzati da 333 sono scesi a 301. E attenzione – ha proseguito Romani – la desertificazione bancaria è presente in piccoli centri, abitati da gente anziana. Lo faccio notare per farvi capire che in quelle zone, non più servite, c’è un serio problema di sicurezza perché se non ci sono banche o sportelli postali vuol dire che la gente tiene i risparmi in casa. Se le banche locali scompaiono e quelle che vengono dal nord vanno via il meridione rischia di avere una connotazione creditizia da paesi del nord africa dove l’attività del credito è un’esclusiva di banche straniere. Credo che questi elementi siano degni della dovuta attenzione”.

“Da mesi giriamo per il paese a presentare i 6 punti del nostro manifesto AdessoBanca!. In ogni posto ripetiamo il concetto semplice che le banche devono recuperare la loro funzione sociale nel rispetto degli articoli 41 e 47 della costituzione. Lo ricordo perché l’interesse privato non deve prevalere sull’interesse pubblico”.

“Bisogna ripartire dalla Costituzione per fare in modo che torni il rapporto di fiducia tra banche, risparmiatori, imprese. Il sistema bancario – ha continuato Giulio Romani – deve rivedere il suo modo di essere banca universale tornando a scindere le attività, caratterizzando gli ambiti nelle quali opera: affari e commerciale. In Italia la crisi è arrivata dagli Stati Uniti ma da noi si è fermata troppo tempo mettendo in ginocchio aziende, lavoratori, risparmiatori. Forse rileggere la storia non fa male perché proprio le banche, con un profilo altamente speculativo, sappiamo dove portarono il mondo alla fine degli anni ’20. Lo ricordo perché l’universo non nasce ora e perché credo sia arrivato il momento di rimediare al fatale errore di Bill Clinton che nel 1999 riformò il sistema bancario americano abolendo il “Glass-Steagall Act” voluto da Roosevelt nel 1933″.

“Con AdessoBanca! – ha aggiunto Giulio Romani – vogliamo rilanciare proposte costruttive, che affondano le radici in anni ed anni di nostra instancabile proposizione. Vogliamo fare in modo che il sistema bancario recuperi la dovuta fiducia che oggi ha raggiunto il punto più basso. C’è buon senso e realtà nei 6 punti del nostro manifesto. Da tempo ammoniamo sulla necessità di intervenire sulla gestione dei crediti deteriorati (Npl). Il 50% sono formati da pessima gestione del credito”.

“Guardate – ha proseguito il segretario generale di First Cisl, Giulio Romani –  che tutto si tiene e si collega all’idea di business che le banche hanno da 28 anni. Che gli interessa di investire sui territori se attraverso operazioni finanziarie possono ottenere guadagni più veloci. Per questo è arrivato il momento che lo Stato utilizzi le agevolazioni fiscali per dare più stabilità al settore bancario che negli ultimi anni ha regalato disastri. Bisogna premiare chi è disposto a investire i suoi risparmi con un orizzonte temporale non breve per vedere crescere le imprese e la società. Va riconosciuto il merito di chi non è drogato di speculazione che, come una cavalletta, arriva, prende e scompare lasciandosi dietro devastazione. E poi bisogna fare in modo che anche i piccoli azionisti abbiano potere interdittivo sui piani industriali delle aziende. Come si fa? Con il voting trust che favorisce il coinvolgimento attivo dell’azionariato diffuso, attraverso. Solo in questo modo il trustee può indirizzare la gestione verso obiettivi di carattere sociale, come la crescita dell’occupazione, la tutela del risparmio e il sostegno all’economia”.