Palermo come il Sud, diminuisce l’offerta bancaria, i dati di First Cisl

Il rapporto dell’ufficio studi di First Cisl, guidato da Riccardo Colombani, sulla riorganizzazione del sistema bancario dal 2009 al 2017, suscita ancora interesse al Sud. A riprendere lo studio è il quotidiano online “PalermoToday” con un articolo dal titolo “Banche bruciati 7000 posti di lavoro al Sud: a Palermo chiuse 9 filiali UniCredit in un anno”.

“I dati sono sconfortanti: tra il 2009 e il 2017 il Mezzogiorno ha registrato la maggiore flessione occupazionale rispetto alla media nazionale – scrive il quotidiano palermitano -. Il 12,4% di lavoratori in meno contro il 9,3% del dato Italia, pari a oltre 7.000 dipendenti, pur avendo un numero di istituti di credito, sportelli e dipendenti ampiamente inferiore alle altre macroaree del Paese”. I dati di Banca d’Italia, elaborati da First Cisl, evidenziano come il meridione stia pagando un prezzo più alto di altre aree del paese in relazione alla presenza di sportelli e di riduzione del personale. Anche Palermo non sfugge alla fredda logica dei numeri

“Il Sud e la Sicilia – afferma Gabriele Urzì, della segretaria di First Cisl del Gruppo Unicredit – escono peggio del resto del paese dai piani di ristrutturazione che nel triennio 2017-2019 porteranno ad ulteriori uscite anche perché la miopia strategica, soprattutto dei grandi gruppi si declina con la chiusura di filiali e con la riduzione del costo del lavoro e quindi del personale. In Sicilia poi l’esempio più emblematico è rappresentato da Unicredit – continua Urzì – che ha raccolto la gloriosa eredità del Banco di Sicilia la cui integrazione in UniCredit ha reso ancora più evidente la fragilità sociale introdotta nell’Isola dalla rarefazione lavorativa del sistema bancario. In Sicilia Unicredit nel solo 2017 è passata da 325 a 291 filiali retail e altre ne saranno chiuse di qui al 2019. Di queste, 34 sono siciliane, e ben 9 sono a Palermo”.