Il sindacato rilancia, il futuro dei 700 dipendenti ex venete è nella Sga

Sono 700 i lavoratori del perimetro delle banche ex venete che rimangono ancora senza prospettive certe. La delicata posizione dei dipendenti di 10 aziende, orbitanti nel perimetro di Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca, rimaste fuori dall’acquisizione di Intesa Sanpolo, viene rilanciata da “Il Giornale di Vicenza” con un articolo dal titolo “Ex Popolari, 700 lavoratori sono ancora senza garanzie”.

“I commissari liquidatori – si legge sul quotidiano vicentino -, che inizialmente pensavano di poter cedere le aziende sul mercato entro un anno, hanno potuto constatare che tale ipotesi è di difficile realizzazione e, ad oggi, non sono stati nella condizione di trovare soluzioni che diano una prospettiva occupazionale per tutte le aziende e i dipendenti. Lo stesso Governo, nonostante sia stato ripetutamente chiamato in causa, ad oggi non ha dato alcuna risposta concreta. Per questo motivo tutte le lavoratrici e lavoratori delle aziende coinvolte terranno un presidio a Vicenza, il 23 marzo, davanti alla Direzione della ex Banca Popolare di Vicenza dalle ore 10 alle 13, in segno di protesta e per tenere alta l’attenzione dell’opinione pubblica su una situazione che Carlo Messina vede lasciati al loro destino diverse centinaia di lavoratori (e le loro famiglie) rimasti esclusi dall’operazione di salvataggio avvenuta peraltro con l’utilizzo di ingenti risorse pubbliche”.

Dello stato di preoccupazione nel quale vivono le 700 famiglie dei dipendenti dall’incerto futuro si occupa anche l’edizione online del “Corriere del Veneto.com” con un articolo a firma di Cesare Albertini dal titolo “Ex banche venete, presidio dei 700”. Spazio anche della versione online del quotidiano “Il Dubbio” che titola “Banche venete : sindacati, 700 lavoratori aziende non acquisite da Intesa senza garanzie”.

Sulla vicenda First Cisl si batte da tempo. Vari gli interventi del segretario generale Giulio Romani che aveva lanciato già alcune settimane fa questa proposta : “La soluzione a possibili tensioni occupazionali a nostro avviso è nella Sga incaricata dal Governo dell’amministrazione dei crediti deteriorati provenienti da Popolare Vicenza e Veneto Banca o comunque nelle società di cui si avvarrà la Sga: è lì che riteniamo possano essere ricollocati questi lavoratori, dedicandoli proprio a quella gestione paziente e professionale degli npl, finalizzata al massimo recupero nel tempo, che poteva essere attivata già molto prima nelle due ex popolari”.