Ex Banche Venete, in Intesa 9000, in bilico 700 lavoratori delle partecipate

Il grido di allarme dei 700 lavoratori dell’ex Banche venete è stato raccolto da vari quotidiani. Sul presidio di via Battaglione Framarin a Vicenza, davanti a quella che fu la sede della Banca Popolare di Vicenza. Il “Corriere del Veneto” e  il “Corriere di Verona” hanno pubblicato un articolo a firma di Andrea Alba dal titolo “”Veneto sit-in all’ex sede degli addetti delle controllate. In 700 nel limbo della liquidazione”. Anche “Il Giornale di Vicenza” ha dato ampio risalto all’azione di protesta pubblicando un articolo a firma di Maria Elena Bonacini dal titolo “”Ex venete, il grido dei 700 rimasti senza futuro”.

“Noi lavoratori delle controllate siamo discriminati. Mentre gli altri sono stati salvati, siamo trattati da dipendenti di serie B. Non vorremmo essere noi l’unico fallimento”. E’ questo il grido di dolore dei 700 dipendenti rimasti fuori dal perimetro di Intesa Sanpaolo. A non avere alcuna certezza sul loro futuro sono tutti gli addetti delle 10 società partecipate da Bpvi e Veneto Banca : Apulia Previdenza e Prontoprestito, Gruppo Banca Intermobiliare, Bpvi Multicredito, Claris Factoring, Claris Leasing, Farbanca, Immobiliare Stampa, Nem e Prestinuova.

Sulla delicata situazione First Cisl ha sempre avuto una posizione chiara e propositiva, espressa dal segretario generale di First Cisl Giulio Romani. Sulle pagine del quotidiano vicentino le ribadisce il segretario provinciale di First Cisl Vicenza, Gianfranco De Zottis. “Siamo qui per tenere alta l’attenzione su 700 famiglie rimaste fuori dal salvataggio, visto che dopo 9 mesi non c’è alcuna certezza. Intesa per questo ha ricevuto ingenti risorse pubbliche, non vorremmo che le partecipate diventassero marginali e dimenticate, mentre una soluzione ci sarebbe: far assorbire le 10 società, che producono utili, da Sga. Potrebbe essere un polmone in mancanza di alternative”.