Carige, grande spazio dalla stampa al no di First Cisl sulle esternalizzazioni

La forte presa di posizione di First Cisl sulla cessione dell’It di Banca Carige alla newco “Joint for Growth” di Ibm, ha richiamato l’interesse degli organi di informazione che hanno dedicato molto spazio alla vicenda. Sul “Sole 24ore” Vilma Marrone, della segreteria generale di First Cisl, dice : “la sottoscrizione di un sistema di garanzie per i lavoratori coinvolti non modifica di una virgola la nostra ferma contrarietà alle esternalizzazioni, che depauperano il gruppo di professionalità”. Sempre Vilma Marrone, all’edizione genovese de “La Repubblica”, aggiunge: “ora ci attendiamo segnali in netta controtendenza, a cominciare dall’ingresso dei rappresentanti dei lavoratori negli organi di controllo della banca e dal vincolo delle retribuzioni dei top manager a obiettivi sociali quali la ripresa dell’occupazione e il sostegno alle famiglie e alle imprese del territorio”.

Su “Milano Finanza” Alessandro Mutini, responsabile di First Cisl in Carige, fa notare come “pur rimanendo contrario alle esternalizzazioni dei lavoratori e delle lavorazioni, il sindacato ha cercato di offrire il massimo delle tutele ai 136 dipendenti interessati dalla cessione. Aver sancito che la newco applicherà il contratto del credito e che si iscriverà all’Abi rappresenta un elemento di garanzia e di continuità. La contrattazione integrativa applicata sarà quella prevista in Carige”.

Del recente accordo tra Carige e “Joint for Growth”, si è diffusamente occupato anche il web. Il quotidiano online “Il diario del lavoro.it”, specializzato in politiche del lavoro e in relazioni industriali, ha pubblicato un servizio dal titolo “Carige, siglato accordo per cessione Ict alla newco Joint for Growth”. Anche il sito economico “ADVFN.it”, nel trattare l’intesa, ha rilanciato il punto di vista di First Cisl titolando così il servizio “B.Carige: First Cisl restiamo contrari a esternalizzazioni”. Stesso punto di vista su “TgCom24”. “Abbiamo ottenuto garanzie occupazionali – fa notare Alessandro Mutini – che aggravano fino a dieci anni e abbiamo sancito alcune importanti scelte organizzative come il mantenimento della sede dell’azienda a Genova e l’utilizzo dello smart working. Adesso è necessario che Carige, nel mettere in atto le misure riorganizzative previste dal piano, applichi pienamente gli accordi sottoscritti, a cominciare da quello sulle politiche commerciali, rispettando gli impegni assunti verso i dipendenti e riconoscendo loro concretamente lo straordinario impegno profuso negli ultimi difficili anni. Al contempo, ci aspettiamo azioni orientate alla difesa del risparmio e del lavoro, elementi essenziali per permettere a Carige di riappropriarsi pienamente del proprio ruolo di banca del territorio”.