AdessoBanca! a Torino, sistema bancario piemontese è forte ma serve riformare

“Odiate, bistrattate, messe all’indice da cittadini e imprese, ma sempre indispensabili”. Con queste parole il web magazine “LoSpifffero” si occupa della crisi degli istituti bancari con un articolo dal titolo “Anche i bancari piangono (con i clienti)”.

“Da anni le banche – si legge sul sito d’informazione online – sono anch’esse bersaglio della crisi e soggette a un complesso sistema di riforme volto alla riduzione di costi spesso insostenibili. Basti pensare che dal 2009 al 2016 in Piemonte gli impiegati del settore sono passati da 31.248 a 30.017 con una contrazione del 3,9 per cento e il trend non pare arrestarsi almeno per gli anni 2017 e 2018. Ovunque è diminuito anche il numero delle filiali che nello stesso lasso di tempo si è ridotto da 2.726 a 2.364 (-13 per cento). Il giro di vite è stato particolarmente evidente a Torino, dove gli istituti di credito hanno chiuso ben 201 sedi decentrate, passando da 1.158 a 957, mentre tengono le province di Cuneo (- 8%), Asti (-5%) e Biella (-2%)”.

“Dalla fotografia di un sistema – prosegue il web magazine – che ha bisogno di tornare a godere della fiducia dei cittadini, muove la campagna di First Cisl “Adesso Banca!” con la quale il sindacato propone sei punti di riforma, prevedendo l’istituzione del reato bancario e la nascita di una procura che i occupi dei reati finanziari. Un modo per evitare che succeda un’altra volta quel che già accaduto con Monte Paschi di Siena o le banche venete solo per citare i casi più recenti”.

“Il sistema bancario è di per sé solidale – ha detto a Torino il segretario di First Cisl Giulio Romani, nel presentare il manifesto per la tutela del lavoro e del risparmio -. Se salta un istituto in Emilia gli effetti si riverberano in Piemonte. Per questo bisogna inserire nel quadro normativo delle leggi per impedire che le banche vengano gestite male”.  Tra le proposte della Cisl e di First Cisl c’è l’azionariato diffuso attraverso trust di scopo vigilati che tutelino il risparmio, perché, prosegue Romani “il credito è per definizione uno strumento di lungo periodo ed è difficile che possa utilizzarlo chi ha investimenti a medio o basso periodo, come i fondi speculativi”. La Cisl e First Cisl propongon inoltre maggiori controlli sui prodotti finanziari emessi dalle banche, ma anche offerte formative degli istituti per “istruire” i propri clienti e l’istituzione di vantaggi fiscali per investimenti stabili nel capitale delle banche. Tutte misure che dovrebbero portare a una maggiore protezione del risparmio e a investimenti sempre più consapevoli da parte dei cittadini.

Secondo Giulio Romani “il Piemonte gode di un sistema forte grazie alla solidità dei suoi due principali istituti di credito, Sella e Banca del Piemonte, oltre a Intesa Sanpaolo, che però è sempre più milanese. Qualche contraccolpo potrebbe arrivare dai nuovi parametri sulle sofferenze imposti dalla riforma del credito cooperativo, ma nulla di preoccupante”.