Caro amico ti scrivo, gli auguri e le riflessioni di fine anno di Giulio Romani

“Caro amico ti scrivo…”

È con queste parole che inizia un’indimenticabile canzone. Con le stesse parole mi piace iniziare questa lettera di auguri, che indirizzo a tutti voi che siete stati compagni di viaggio di First Cisl in un anno difficile per i settori che rappresentiamo e per il Paese in cui viviamo.

Di quanto accaduto nel 2017 ognuno di noi porta un ricordo personale ed è dunque superfluo farne la cronistoria. Una riflessione però voglio proporla: l’anno che sta finendo ci dice che nel mondo delle banche, delle assicurazioni, della riscossione, delle authority, il Sindacato c’è ed è quanto mai necessario che continui ad esserci e che, però, per continuare ad esserci, dovrà essere capace di gestire il cambiamento, anche di se stesso.

Gli eventi che si sono succeduti – sia quelli positivi, come la definizione di quasi tutti i contratti nazionali assicurativi o gli accordi con cui sono stati salvati migliaia di lavoratori nelle banche in crisi, sia quelli negativi, come il tracollo delle ex popolari venete, lo stallo della contrattazione del settore esattoriale e del credito cooperativo in attesa di “dare forma alle riforme”, il perdurare di tante crisi aziendali e le difficoltà di rilancio economico -, ci raccontano di un Paese che naviga senza una rotta. Così confuso, questo Paese finisce per arenarsi nelle secche delle polemiche politiche, come sta accadendo con la Commissione parlamentare sul sistema bancario, o per lasciarsi travolgere dai “venti del nord”, obbligato dall’Europa a provvedimenti che non sempre paiono coerenti con le necessità di noi cittadini e della nostra economia.

Tutto – dai salvataggi delle banche gestiti ogni volta in modo diverso al mancato decollo della riforma delle popolari e delle bcc, dalle svendite dei crediti deteriorati all’assenza di un progetto che metta insieme i comparti destinati a costituire l’ossatura del sistema finanziario del futuro, dall’ossessione europea per delle regole sul capitale pressoché inapplicabili alla carenza di provvedimenti che consentano davvero di coordinare e rendere liberi gli organi di controllo, dalle sperequazioni retributive a favore di pochi top-manager alla loro impunibilità quando si avvera il loro fallimento – tutto, ripeto, ci indica la necessità di dare, come Sindacato, un contributo fondamentale per pensare e realizzare un cambiamento strategico in questo Paese e non solo per arginare le congiunture.

Per dirla con una metafora che appartiene purtroppo al vissuto di tante famiglie italiane di quest’ultima manciata di anni, non basta più trovare un riparo ai lavoratori vittime dei terremoti, ma occorre progettare per i lavoratori e per i cittadini case a prova di sisma.

Le nuove generazioni, che osservano con sgomento e delusione l’eredità di una crisi che per loro non è un’eccezione a una vita di benessere e sviluppo, bensì una normalità da cambiare per garantirsi un futuro dignitoso, hanno bisogno di risposte alternative ad un’economia fondata su un individualismo irresponsabile, che ci ha portato, pezzo dopo pezzo, non solo a sfumare e perfino talvolta a ridurre i perimetri di alcuni dei diritti conquistati in anni di lotte e di rivendicazioni, ma, peggio, anche ad offuscare la consapevolezza sociale del loro valore.

Molte sono le ragioni soggettive che fanno scattare l’adesione ad un Sindacato. A volte può giocare un ruolo importante la stima per le persone che lo rappresentano, altre volte la qualità dei servizi offerti, altre ancora la ricerca di tutele personali. Ma l’unica vera ragione per cui il Sindacato può continuare ad esistere è quella di dare concretezza alla speranza nel futuro.

E allora il mio primo augurio, alle iscritte e agli iscritti di First Cisl, alle lavoratrici e ai lavoratori, è quello di continuare a nutrire la speranza di futuro, per il lavoro con cui ciascuno di noi intende sviluppare le proprie capacità e per la società in cui ciascuno di noi vuole vivere.

First Cisl continuerà ad essere al fianco di ogni persona, garantendo tutele reali e servizi, ma anche e soprattutto alimentando con convinzione e con forza la volontà di rinnovare e rafforzare i progetti, le istanze, le proposte che caratterizzano da sempre l’azione del nostro Sindacato.

Per questo mi sento di dover fare a me stesso e a tutta First Cisl, a ciascun iscritto e a ciascun dirigente sindacale, un secondo augurio: quello di saper trarre dai sogni, dalle aspirazioni, dalle idee di ogni persona di quest’Organizzazione la forza, la creatività, l’entusiasmo per contribuire a realizzarne le speranze.

“L’anno che sta arrivando tra un anno passerà. Io mi sto preparando, è questa la novità”, dice la canzone. Prepariamoci insieme a cambiare le cose in meglio.

Auguri di Buone Feste!

Giulio Romani
Segretario generale First Cisl