Banco Bpm, un passo significativo verso la definizione del contratto aziendale

“È un passo significativo verso la completa definizione del contratto aziendale, ora auspichiamo che il terzo gruppo bancario del paese investa sulla formazione e sulla crescita professionale del personale, perché è sul suo coinvolgimento che potrà basarsi lo sviluppo nei territori di riferimento di una banca a spiccata vocazione retail”: è il commento della segretaria nazionale di First Cisl Sabrina Brezzo alla firma dell’accordo sottoscritto oggi, dopo una trattativa ininterrotta di due giorni, in merito all’armonizzazione contrattuale dei 25.000 dipendenti del Banco Bpm e al nuovo modello di rete che prenderà avvio dall’1 gennaio 2018 per tutte le filiali, indipendentemente dalla banca di origine.

“Con l’individuazione dei percorsi professionali e degli inquadramenti delle nuove figure di rete – spiega Guglielmo Sarlo, responsabile di First Cisl nel Banco Bpm -, ma soprattutto con le tutele in materia di mobilità territoriale e con le previsioni orientate a una migliore conciliazione dei tempi di vita e di lavoro attraverso l’ampliamento del part time e la sperimentazione di formule di lavoro agile, siamo riusciti nell’intento di confermare la sensibilità sociale che già caratterizzava i precedenti contratti del Banco Popolare e di Bpm”.

“Nelle prossime settimane – aggiunge Sarlo – indiremo una tornata di assemblee dei lavoratori per valutare l’accordo. Entro fine marzo è prevista la definizione anche del nuovo welfare aziendale”.

In sintesi, l’intesa prevede l’ampliamento del part time fino ad un massimo del 15% del personale, la sperimentazione dello smart working su base volontaria per un massimo di 2 giornate settimanali, con possibilità di svolgere l’attività lavorativa da una diversa sede aziendale oppure, in particolare per un massimo di 250 addetti delle direzioni centrali e territoriali, anche da casa, nonché una serie di permessi per varie casistiche di natura sociale. In tema di mobilità, viene confermata la salvaguardia del consenso dell’interessato, con il riconoscimento di apposite indennità e il diritto di avvicinamento. È stato inoltre previsto un versamento in conto welfare di 150 euro per addetto e, in caso di raggiungimento degli obiettivi aziendali di sostenibilità economica in termini di adeguatezza patrimoniale, liquidità, redditività corretta per il rischio ed efficienza, un premio aziendale di 700 euro a giugno 2018 con possibilità di fruizione tramite il welfare aziendale.