Prosolidar, come First Cisl continueremo a fare la nostra parte

Prosegue senza soluzione di continuità l’attività di Prosolidar – fondazione onlus partecipata e finanziata in maniera congiunta, e in egual misura, dai lavoratori del credito e dalle aziende aderenti all’Associazione bancaria italiana – che, lo scorso 24 novembre, ha presentato i dati relativi al progetto “L.I.F.E.2. Lavoro, Integrazione, Futuro, Economia”.

L’iniziativa, realizzata in collaborazione con la Cooperativa Ama Aquilone di Castel di Lama in provincia di Ascoli Piceno, è indirizzata a “fornire alle persone destinatarie (persone con problemi di dipendenze: alcol, droghe, gioco…) gli strumenti necessari per un reale e concreto inserimento lavorativo, professionalizzando persone fondamentalmente esclusi dai processi produttivi ed offrendo loro strumenti operativi specifici che tengano conto delle singole potenzialità ed attitudini. Nell’ambito del progetto vengono progettati e sviluppati dei laboratori professionalizzanti, sia sulla base delle propensioni ed attitudini dei singoli partecipanti che sulla base dell’offerta di lavoro maggiormente richiesta dal territorio (in termini di lavoro subordinato e non)”.

Dal suo inizio, con la prima edizione avviata nel gennaio 2012, il programma ha coinvolto più di 1.000 persone. Solo nel corso della sua seconda edizione – L.I.F.E.2 – da febbraio 2015 a settembre 2017, il progetto ha interessato 627 soggetti di cui 387 uomini e 240 donne. Di questi 326 hanno partecipato a laboratori professionalizzanti e 297 hanno sostenuto un “percorso di orientamento e un bilancio di competenze”. Inoltre, “sono stati attivati 232 percorsi di pre-inserimento lavorativo”.

I 29 laboratori realizzati, di cui 5 permanenti, hanno sempre registrato il tutto esaurito in ogni loro edizione interessando diversi settori professionali tra i quali quelli relativi al mestiere di pizzaiolo e di cucina in genere, quello di parrucchiera, di allevamento e cura dei suini, di fotografia, di manutenzione di biciclette, di assistente familiare/badante e altri ancora.

“I progetti, tipo quello di Life e Life 2 che garantiscono nel tempo l’inserimento nella società delle persone con problemi di dipendenza – dichiara Mauro Incletolli, che rappresenta la segreteria nazionale di First Cisl nel consiglio di amministrazione di Prosolidar – rispondono alla domanda di associazioni che forniscono un servizio cui molto spesso lo Stato non dà risposte concrete. Questo progetto, come quelli indirizzati alle persone con handicap, motori o cognitivi, dovrebbe essere un obiettivo primario di Prosolidar, che, a mio avviso, può allargare ad altre associazioni i contributi che riceve, per aiutare all’inserimento lavorativo soggetti con difficoltà. Progetti che danno minore visibilità di quelli sponsorizzati a livello mediatico, ma che, secondo il mio modesto giudizio, offrono un servizio concreto alle associazioni che trovano maggiori difficoltà a recuperare versamenti finalizzati a scopi. Sono da citare – continua Incletolli – i tanti progetti finanziati per le case famiglia che ospitano donne maltrattate, finanziamenti per l’acquisto di mezzi agricoli per progetti legati alla produzione nelle fattorie sociali dove lavorano ragazzi e persone con handicap cognitivi e psicologici, acquisto di mezzi speciali finalizzati alla distribuzione dei pasti per le persone incipienti e donazione di auto mediche per raggiungere posti di montagna isolati dopo il terremoto in Abruzzo. Purtroppo registriamo ancora che molti lavoratori non riescono a rinunciare a mezzo caffè al mese e versare 6 euro lordi annui per un aiuto al prossimo in difficoltà. Noi, come FirstCisl – conclude Inclettolli – continueremo a fare la nostra parte, partecipando attivamente all’attività di Prosolidar e a pubblicizzarla ai ns. iscritti e ai ns. simpatizzanti.  L’associazione potrà continuare la sua attività a favore dei più deboli solo se i lavoratori parteciperanno concretamente alla riuscita della stessa.