Commissione di inchiesta banche spinga la politica a cambiare il testo unico

“Finché avremo un testo unico della finanza che enuncia l’obiettivo di salvaguardare la fiducia nel sistema finanziario ma nel contempo, in una distorta visione neoliberista, lo contraddice obbligando Consob e Banca d’Italia a valorizzare l’autonomia decisionale delle banche come se si trattasse di imprese private escluse da qualunque obbligo di natura sociale, sarà impossibile impedire che si verifichino nuovamente crisi come quelle che hanno gravato tanto pesantemente sui risparmiatori italiani e sui lavoratori. Auspichiamo pertanto che l’esito della commissione di inchiesta spinga finalmente la politica a cambiare l’impostazione delle norme di vigilanza”: è questo il commento del segretario generale di First Cisl, Giulio Romani, alle odierne audizioni delle autorità di vigilanza da parte della commissione banche.

“Da tempo – aggiunge Romani – indichiamo la necessità di interventi normativi che ad esempio definiscano un questionario unico Mifid che accompagni il risparmiatore in qualunque banca, con l’invio di segnalazioni automatiche alla vigilanza in caso di modiche rilevanti della profilazione, vietino alle banche l’autocertificazione della rischiosità dei prodotti finanziari e sanciscano la moderazione delle retribuzioni dei manager, vincolandone una quota al raggiungimento di obiettivi aventi carattere sociale. È tempo che la politica si assuma la responsabilità di adottare simili misure, necessarie per ricostruire la fiducia verso il sistema bancario, rifuggendo invece da eventuali tentazioni populistiche che, nel tentativo di nascondere le palesi lacune legislative, cerchino goffamente di far ricadere colpe sui dipendenti di Consob e di Banca d’Italia”.