È legge il divieto di finanziamento a chi produce o vende mine antipersona

Il 3 ottobre scorso la Camera ha approvato in via definitiva la proposta di legge: “Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo” (approvata dalla 6ª Commissione permanente del Senato).

Le nuove disposizioni di legge introducono il divieto per gli intermediari, sempre auspicato da First Cisl, di finanziare operazoni che possano riferirsi alla produzione e alla diffusione di tale genere di armi, che hanno causato un numero enorme di vittime tra le popolazioni civili, e in particolar modo tra i bambini. Si tratta di un importante passo verso la presa di responsabilità dello Stato e del sistema finanziario nella direzione della trasparenza e dell’eticità dei finanziamenti in un settore particolarmente sensibile e critico come quello della produzione degli armamenti.

La legge all’articolo 1 “introduce il divieto totale al finanziamento di società in qualsiasi forma giuridica costituite, aventi sede in Italia o all’estero, che, direttamente o tramite società controllate o collegate, ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile, svolgano attività di costruzione, produzione, sviluppo, assemblaggio, riparazione, conservazione, impiego, utilizzo, immagazzinaggio, stoccaggio, detenzione, promozione, vendita, distribuzione, importazione, esportazione, trasferimento o trasporto delle mine anti-persona, delle munizioni e submunizioni cluster, di qualunque natura o composizione, o di parti di esse. È altresì fatto divieto di svolgere ricerca tecnologica, fabbricazione, vendita e cessione, a qualsiasi titolo, esportazione, importazione e detenzione di munizioni e submunizioni cluster, di qualunque natura o composizione, o di parti di esse”.

Il divieto si applica “per tutti gli intermediari abilitati” ed “è altresì fatto divieto alle fondazioni e ai fondi pensione di investire il proprio patrimonio nelle attività” sopra indicate.