Copertura npl tenga conto della capacità di recupero delle banche

“Anziché applicare meccanicamente indicatori tarati su scala europea, per dare soluzione al tema degli npl riteniamo che sia necessario rafforzare il processo di valutazione e di gestione del rischio e in parallelo individuare indici di copertura dei nuovi flussi di crediti deteriorati basati sui tassi di recupero effettivo ottenuti attraverso la gestione paziente in house delle posizioni, e questo tanto meglio nell’ambito di un progetto unico nazionale”: è la proposta formulata da Giulio Romani, segretario generale di First Cisl, alla luce dello scenario aperto dall’intervento della Commissione europea sul tema delle nuove sofferenze, dopo le reazioni provocate nei giorni scorsi dall’annuncio delle nuove norme sulla copertura dei crediti deteriorati da parte dalla Bce.

“Al contrario della linea della Bce, che genera recessione e caduta occupazionale poiché rende più difficoltose le erogazioni e favorisce la cessione degli npl a società finanziarie che hanno per loro natura obiettivi meramente speculativi – sottolinea Romani -, la nostra ipotesi tende a valorizzare la capacità di recupero delle posizioni problematiche da parte del sistema bancario, generando un circuito virtuoso che fa da volano al rilancio dell’economia e dell’occupazione. Auspichiamo che il Governo ne tenga conto nel proprio confronto con la Commissione europea”.