Esofirst, perequazione delle pensioni, i dubbi di leggitimità costituzionale

Il prossimo 24 ottobre 2017 è stata fissata l’udienza per discutere le questioni di costituzionalità delle regole sulla perequazione delle pensioni messe a punto dal governo con il decreto legge 65/2015. Precedentemente, infatti, le norme in merito erano state bocciate dalla Corte costituzionale con la sentenza 70/ 2015.

Va ricordato, spiega Esofirst, il settore di First dedicato agli esodati, che la suddetta sentenza era immediatamente applicativa e avrebbe dovuto far “rivivere” i meccanismi di indicizzazione preesistenti alla legge Fornero cioè la legge 388/2000 che stabiliva la rivalutazione al 90% degli indici lstat per gli importi tra 3 e 5 volte il minimo Inps ed al 75% per gli importi oltre le 5 volte.
Il ministro Poletti ed il governo Renzi, invece, hanno emanato il decreto legge 65/2015, successivamente convertito in legge 109/2015, con il quale:

  • ai pensionati tra 3 e 4 volte il minimo Inps è stato riconosciuto solo il 40% (anziché il 90%);
  • ai pensionati tra 4 e 5 volte il minimo Inps soltanto il 20% (anziché il90%);
  • ai pensionati tra 5 e 6 volte il minimo Inps soltanto il 10% (anziché il 75%);
  • nulla ai pensionati oltre 6 volte il minimo lnps, questi inoltre sono stati oggetto di una grossolana discriminazione sia all’interno della propria categoria (rispetto ai colleghi con assegno inferiore), sia nei confronti dei percettori di altri redditi di pari importo, ma non da pensione, essendo gravati da una doppia e impropria tassazione e senza che venga loro riconosciuto alcun beneficio sul piano fiscale.

È chiaro, evidenzia Esofirst, che il decreto 65/2015 “finge” soltanto di “dare attuazione ai principi enunciati nella sentenza della Corte costituzionale n. 70 del 2015” (come dichiarato in premessa come finalità del provvedimento stesso), quindi dal punto di vista giuridico pare indiscutibile che il decreto Poletti sia illegittimo.

Esofirst segue con attenzione l’evolversi della situazione legislativa e giurisprudenziale e provvederà a pubblicare al più presto l’esito del procedimento in corso.