Estero, conti bloccati e bad banks

Oggi, primo giorno del mese d’agosto, si fanno i conti con il caldo che soffoca sempre più il Paese. Meglio dunque pensare di volare all’estero; dove non è che vada meglio in fatto di temperature però già l’idea di salire sull’aereo e sorvolare le Alpi favorisce un po’ di refrigerio. Il wob (window on banking) di oggi vi propone dunque la lettura di due notizie che arrivano dall’Europa.

Se la banca è in crisi conto bloccato per venti giorni
Per adesso è solo un’idea ma al Parlamento europeo l’Estonia ha proposto proprio questa misura per evitare la corsa agli sportelli delle banche in difficoltà. Lo riporta Marcello Foa nel suo blog su ilgiornale.it in un articolo dal titolo: “Banca in crisi? Blocchiamo i conti correnti! Non è uno scherzo ma un’idea Ue”. Gli altri paesi sarebbero tutti contrari. Ad eccezione di uno.

Le bad bank europee
Ieri il sito wallstreetitalia.com ha pubblicato un articolo, a firma di Daniele Tinca, dal titolo: “Npl, tante banche europee tecnicamente fallite: mancano i soldi”. Presto i ministri Ue delle Finanze si incontreranno per affrontare il tema delle band banks per le banche europee fallite dal punto di vista tecnico. Sotto osservazione le banche di Grecia, Spagna, Italia e Germania.