Sul web l’allarme di First Cisl sull’occupazione bancaria in Sicilia

La tecnologia cancella il lavoro umano? Si tratta di un interrogativo ormai antico e mai completamente risolto che ritrova in questi giorni l’attenzione dei giornali. L’occasione per parlarne, a cinquant’anni dalla creazione del primo bancomat, è l’analisi dell’occupazione bancaria in Sicilia minacciata prima dai bancomat evoluti, poi dalla diffusione della banca via web, ora dai robot, capaci di offrire consigli personalizzati su investimenti sino a centomila euro.

«A fare le spese delle trasformazioni in atto nel sistema bancario italiano – sottolinea Giulio Romani, segretario generale di First Cisl – è l’occupazione. La Sicilia non fa eccezione, visto che nell’ultimo biennio il numero degli occupati nelle agenzie bancarie isolane è calato di ben 333 unità, un dato cui andranno presto a sommarsi le consistenti uscite previste dai piani industriali già definiti, in primis quello di Unicredit».

L’allarme di Romani è rilanciato da tutti i più importanti organi d’informazione web in Sicilia. Da gds.it, in un articolo dal titolo “Un robot allo sportello delle banche, in Sicilia persi 333 posti di lavoro”, a lasicilia.it con un titolo simile “Home banking riduce il personale, in Sicilia persi in due anni 333 posti” a lasiciliaweb con il titolo “In Sicilia anche le banche piangono” a canicattiweb con il titolo “Sicilia, bancomat al posto degli sportellisti: persi nelle banche 333 posti di lavoro”.

I dati emergono da un’indagine effettuata dall’ufficio studi di First Cisl; le filiali bancarie presenti in Sicilia sono scese sotto la soglia delle 1500 unità (-145 in due anni), mentre il numero degli occupati per la prima volta è sotto quota 12 mila.