I temi di oggi, regole, libretti al portatore, modello irlandese

Tre notizie suggeriscono alcuni tra i temi più caldi del mondo bancario. Ecco la prima; si sa dell’imminente acquisizione di Veneto Banca e BpVi da parte di Intesa San Paolo e si conoscono bene le situazioni delle banche in crisi, passate (Etruria, Marche, Chieti e Ferrara), in corso (le due venete, appunto) e prossime (Carige). Finita l’emergenza Banca d’Italia chiederà alla Ue di mettere mano alle regole.

La seconda; il prossimo 4 luglio finisce l’epoca dei libretti bancari e postali al portatore. Una normativa europea li elimina per combattere alcune attività criminose.

La terza; alla borsa di Londra oggi debuttano i titoli di una banca irlandese sanata dallo Stato. Ecco la storia di una banca che vive una vicenda del tutto analoga a quella di Mps.

Forse cambiano le regole per le crisi bancarie

Lo riporta cityware.it in un articolo dal titolo “Dopo le venete e Mps, ora si vuole cambiare la norma sulle crisi bancarie”; Banca d’Italia auspica una revisione approfondita nel 2018 delle regole europee per la gestione delle crisi bancarie. In effetti le eccezioni mosse dalla Banca d’Italia non sono di poco conto e nell’articolo sono elencate puntualmente. La notizia nasce dall’audizione in commissione Finanze del Senato di Carmelo Barbagallo, responsabile della Vigilanza di Bankitalia.

Libretti al portatore addio

Nei prossimi mesi una ventina di milioni di libretti postali e bancari al portatore dovranno essere convertiti in “nominativi” o trasformati in altri strumenti finanziari. Il 4 luglio entrerà in vigore, infatti, una norma che imporrà questa misura adottata per combattere le attività criminose. Lo riferisce la redazione.eu in un articolo dal titolo “Libretti al portatore bancari e postali, addio”, a firma di Imma Tropiano. Una piccola abitudine, molto italiana, sparisce definitivamente.

Irlanda chiama Italia

Da sempre Allied Irish Bank è il riferimento del mercato dei mutui in Irlanda. Ma, come nel resto dell’occidente, nel 2008 la crisi finanziaria ha colpito duramente le banche dell’isola verde, specialmente Aib  che ha accumulato npl per oltre 20 miliardi di euro. In passato la banca è stata rilevata dallo Stato ed ora, sanata, torna sul mercato. La speranza del Governo irlandese è di riavere dalla borsa londinese circa 10 miliardi dei venti impiegati nel salvataggio. Una soluzione del tutto simile alla nostra per Mps. In questa prima immissioni di azioni il ricavo dovrebbe essere superiore ai 3,5 miliardi. L’approfondimento in un articolo pubblicato da Gulf Times dal titolo “Ireland seeks to raise as much as $4.3bn in AIB share sale“. Solo a titolo di cronaca oggi il pil in Irlanda è doppio rispetto la media europea.