Congresso Cisl, Lucia Annibali, “contro violenza serve cambiamento culturale”

Tanti applausi al XVIII Congresso nazionale della Cisl per Lucia Annibali, la giovane avvocatessa di Pesaro, sfregiata con l’acido dal suo ex compagno, quattro anni fa, oggi Consigliera giuridica del Dipartimento Pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. “È necessario un cambiamento culturale”, ha esordito nel suo intervento, nell’ambito della tavola rotonda dal titolo “Donne: contro ogni forma di violenza”, nel corso della quale è stata presentata la ‘Piattaforma Cisl sulla prevenzione della violenza sulle donne e sui minori’.

“Va insegnato ai giovani – ha sottolineato Licia Annibali nel proprio intervento – ad essere dei futuri adulti responsabili e consapevoli della società in cui vivono e del modo con cui stare per e con gli altri. Un cambiamento culturale che deve guardare anche tutta la società che troppo spesso si dimostra impreparata a capire che cosa prova una donna che subisce violenza da parte di un uomo”.

“Quando sento ancora dire che ci sono donne che si ‘offrono’ ai loro carnefici – ha continuato Lucia Annibali – penso che il nostro Paese anziché progredire arretri. Questo annulla tutti gli sforzi che ogni giorno si fanno per superare e combattere la sofferenza. Vanno educati anche i media – ha proseguito -, il loro modo con cui raccontano queste storie. Serve un’attenzione particolare al racconto di storie che si occupano di esseri umani che soffrono. Vanno raccontante con grande sensibilità, con coscienza e con chiarezza delle responsabilità per evitare di confondere ciò che è giusto ciò che è sbagliato. Sicuramente tanto è stato fatto, ma tante ancora le cose che devono essere fatte”.

Un preciso impegno assunto dalla Cisl è, come detto, la piattaforma sulla prevenzione della violenza sulle donne e sui minori, che, come ha spiegato la Coordinatrice delle donne della Cisl, Liliana Ocmin, “mira ad elaborare proposte concrete e articolate per prevenire e perseguire le violenze esercitate nei diversi contesti nei confronti delle donne”. Si tratta di una piattaforma “pensata tenendo in considerazione i quasi 7 milioni di donne, solo in Italia, che hanno subito violenza fisica e sessuale”.

photo credit Maurizio Riccardi