Banca d’Italia, Romani, sul taglio dei costi “la solita tiritera”

Le reazioni del sindacato alle “Considerazioni finali” del Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, hanno trovato approfondimento sull’Huffington Post in un articolo di Giuseppe Colombo intitolato: «Banche: Visco agita lo spettro della riduzione degli organici, sindacati annunciano ‘barricate’».

«Il segretario generale della First Cisl, Giulio Romani, interpellato dall’Huffington Post – si legge nel’articolo -, bolla le considerazioni di Visco sulla necessità di tagliare i costi per aumentare la redditività delle banche come “la solita tiritera che si sente da un po’ di anni”. Per Romani non si può procedere con l’idea dei licenziamenti: quello che a suo avviso si potrebbe fare è invece una “riconversione professionale seria” che punti non alla riduzione degli organici, “già ridotti all’osso”, ma alla nascita di centri di consulenza per le imprese e le famiglia dedicati ad attività che oggi non fanno le banche. “In Francia, ad esempio, nel settore immobiliare la stessa banca guida le operazioni dall’acquisto del terreno fino alla gestione dell’attività condominiale: noi facciamo il mutuo se qualcuno viene dentro a chiedercelo e poi basta”, sottolinea».

«Nel muro che i sindacati sollevano nei confronti della linea ipotizzata dalla Banca d’Italia – prosegue l’Huffington Post – c’è spazio anche per una contestazione dei numeri che dovrebbero giustificare un intervento di tagli di personale e soppressioni di filiali. “Oggi un bancario in Italia serve 210 abitanti, mentre uno in Francia ne serve 165 e in Germania ne serve 125. Se prendiamo le imprese, un bancario nel nostro Paese serve 12,5 imprese, in Germania 3,9. Per non parlare delle filiali: una in Italia ha circa nove lavoratori, mentre una filiale tedesca ne ha 19”, spiega Romani. Dati che secondo il sindacato testimoniano il fatto che dal punto di vista dell’efficienza quantitativa, tanto per usare la stessa espressione utilizzata da Visco, l’Italia è in linea con Paesi come Francia e Germania, ritenuti tra i più solidi».

«Nessuno, tra i sindacati – conclude l’articolo di Giuseppe Colombo – vuole sentire parlare di licenziamenti. Quella parola che Visco non ha pronunciato, ma che è stata di fatto evocata, è ora pronta a deflagrare nel lungo percorso di riorganizzazione che le banche italiane dovranno affrontare nei prossimi mesi».