Gestione npl, la proposta di First Cisl rilanciata al congresso Cisl del Lazio

Per recuperare il gap produttivo con i maggiori competitor mondiali e riconquistare produttività, allargando i mercati con una competitività performante, occorre ricostruire “un quadro di riferimento positivo”, che non può prescindere da interventi quali quello prospettato da First Cisl in merito alla gestione paziente e partecipativa dei crediti problematici: è quanto ha sostenuto Andrea Cuccello, segretario generale della Cisl del Lazio, nella relazione introduttiva del dodicesimo Congresso regionale della Confederazione in svolgimento a Pomezia.

Secondo Cuccello, le priorità di intervento, sotto il profilo economico-produttivo, riguardano “gli investimenti pubblici costanti in ricerca e innovazione sulle esperienze delle Silicon Valley e gli Hub innovativi della Germania e della Scandinavia”, la disponibilità di “un sistema scolastico in grado di generare formatori e competenze professionali di elevata qualità”, ma anche la dotazione di “infrastrutture finanziarie adeguate alle banche che hanno titoli ‘tossici’ in pancia, o non performing loan”, aggiungendo che emerge “al riguardo, così come proposto dagli amici della First Cisl, l’esigenza di porre in atto una gestione ‘in house’, direttamente o con l’ausilio di società che coinvolgano i diversi portatori di interesse dell’attività bancaria”.

“I crediti deteriorati – ha aggiunto il segretario generale della Cisl del Lazio, riprendendo più nel dettaglio la proposta di First Cisl – potrebbero essere rilevati ad un prezzo non speculativo, coerente con il possibile valore di recupero. Questa scelta consentirebbe alle banche di non subire una perdita di capitale traumatica, con un conseguente minor bisogno di interventi esterni, anche pubblici, liberando risorse per le famiglie ed imprese e rilanciare i consumi”.

Altre indicazioni presenti nella relazione di Cuccello sono orientate a “dare seguito ai mini bond introdotti dal Governo Letta”, ad “introdurre fiscalità di vantaggio per i fondi pensione in caso di acquisto di mini bond per creare un elevato rendimento del risparmio previdenziale, e farli diventare propulsore dello sviluppo industriale del Paese” e ad un “radicale ripensamento sulla questione meridionale” puntando su “startup, risorse umane e politiche di vantaggio fiscale per gli insediamenti e le assunzioni di giovani e dare la concretezza”.