Scongiurati licenziamenti anche in CariChieti, ora integrazione in Ubi

“Abbiamo riaffermato il criterio unico di volontarietà per l’accesso alle prestazioni della sezione straordinaria del Fondo di solidarietà del settore bancario, scongiurando l’applicazione della legge sui licenziamenti collettivi, attraverso uno schema basato sull’allargamento della platea dei potenziali beneficiari e su una serie di misure che assicurano, con ragionevole certezza, il raggiungimento dell’obiettivo aziendale, consistente nell’accompagnamento alla pensione di almeno 69 persone”: è il commento di Riccardo Colombani, della segreteria nazionale di First Cisl, in merito all’accordo sottoscritto in serata in Nuova CariChieti, che ricalca nella sostanza i contenuti delle intese già siglate nelle scorse settimane in Banca Etruria e Banca Marche in vista dell’integrazione delle tre aziende in Ubi.

“Ci auguriamo – aggiunge Colombani – che la conclusione degli accordi nelle tre cosiddette bridge banks, propedeutici alla chiusura dell’operazione di acquisizione da parte di Ubi, possa costituire il viatico per la sistemazione definitiva degli altri casi di crisi, ad oggi pericolosamente irrisolti, del sistema bancario italiano. Il positivo esito di questa serie di impegnativi accordi dimostra ancora una volta come esista una concreta e proattiva disponibilità dei lavoratori e del sindacato ad individuare soluzioni concrete per la soluzione delle problematiche del settore”.

“Per quanto attiene ai contenuti dell’intesa – spiega Antonello Pesolillo, segretario di First Cisl in Nuova CariChieti –, siamo riusciti nell’intento di contenere le giornate di solidarietà già previste, comunque limitandole solo a quelle finanziabili dal Fondo di settore”.

“In tema di mobilità territoriale – conclude Pesolillo -, viste le rassicurazioni sulla salvaguardia delle professionalità dei lavoratori contenute nell’accordo e, soprattutto, declinate in un’inedita lettera che il consigliere delegato di Ubi Banca, Victor Massiah, si è impegnato a inviare ai segretari generali dei sindacati, abbiamo convenuto di estendere il raggio chilometrico dei trasferimenti, soluzione che garantisce una maggiore flessibilità gestionale alla luce delle riorganizzazioni che interverranno nell’imminente futuro, bilanciando la concessione con l’introduzione di un indennizzo per il disagio da pendolarismo”.