La Nazione, subordinate Etruria, niente truffa per il giudice dell’Aquila

“Subordinate Etruria: per il giudice dell’Aquila non c’era truffa” titolo l’edizione di Arezzo del quotidiano La Nazione dando ampia notizia dell’archiviazione della causa intentata da un cliente della banca nei confronti di un dipendente, difeso dall’avvocato Maurilio D’Angelo, legale di First Cisl, nonché membro dell’Arbitrato Bancario Finanziario di Banca d’Italia.
Nell’occhiello il quotidiano aggiunge: Il caso. «I clienti conoscevano la vera natura dei titoli dal prospetto». Esultano il sindacato bancari Cisl e il suo avvocato”.

“C’è un altro giudice, dopo il Gip di Teramo, che dice che non c’era truffa nella vendita delle subordinate di Banca Etruria al pubblico indistinto. È quello dell’Aquila, che si muove su uno scenario diametralmente opposto rispetto alle ipotesi di reato (truffa aggravata e istigazione alla truffa, contestate dalla procura di Arezzo nel filone che vede già imputati, con avviso di chiusura indagini e fissazione per alcuni anche del processo a settembre, una quarantina di dipendenti di Etruria e una manciata di dirigenti” scrive La Nazione.

“Ancora una volta emerge come le responsabilità dei torti subiti dalla clientela non siano da ricercare fra i lavoratori, essi stessi vittime che hanno pagato a caro prezzo le dissennate gestioni di alcune banche, ma semmai fra chi ha deciso iniziative che si sono dimostrate disastrose per la clientela, per i dipendenti e per l’intero Paese” commenta il segretario generale di First Cisl Giulio Romani.