doBank, va riaperto il tavolo di confronto

“L’evidente successo dello sciopero e delle manifestazioni evidenziano la netta presa di distanza dei lavoratori rispetto a un progetto aziendale le cui strategie non risultano chiare, nonché la forte determinazione degli stessi nel respingere un approccio manageriale che appare orientato al risultato di breve periodo e poco incline al coinvolgimento dei lavoratori e al confronto con le organizzazioni sindacali”: è quanto dichiarano le segreterie nazionali e i coordinamenti aziendali di Fabi, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca e Ugl Credito di doBank in un comunicato stampa nel quale si tracciano le linee guida dell’azione sindacale dopo la mobilitazione dei lavoratori dello scorso 27 febbraio.

In particolare, si evidenzia che la riorganizzazione di doBank “determina pesanti ricadute sui lavoratori” ed è stata “avviata dal management in totale assenza di un piano industriale che chiarisca le prospettive del gruppo e di un confronto sindacale per definire le più opportune tutele sindacali per i lavoratori coinvolti”.

Per queste ragioni il 27 febbraio scorso “la grandissima parte dei lavoratori del gruppo doBank ha aderito con convinzione allo sciopero ed alle manifestazioni per chiedere, con grande determinazione, la riapertura di un tavolo di confronto al fine di ottenere il riconoscimento di quelle tutele occupazionali necessarie a garantirli rispetto alle ricadute connesse ai processi di riorganizzazione in atto, in analogia con tutte le operazioni definite nel sistema”.

Documenti

Il comunicato stampa delle segreterie nazionali e dei coordinamenti aziendali di doBank.